Ritorno alla luce, Shirin Neshat all’Archivio Storico e Sepolcreto della Ca’ Granda fino al 15.9.2018

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L’intensità dell’arte contemporanea espressa da Shirin Neshat approda al Sepolcreto della Ca’ Granda che insieme all’Archivio storico è aperto al pubblico, tutti i giorni, fino a sabato 15 settembre 2018, dal Gruppo MilanoCard grazie alla volontà della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, con la realizzazione di Ar.Se – il Percorso dei Segreti.

Il Gruppo MilanoCard con artache ha pensato di coinvolgere Shirin Neshat in questo progetto per le tematiche proprie della sua produzione artistica: gli antipodi temporali, passato e presente, ma anche spaziali come corpo e spirito. Grazie alla recente apertura al pubblico, questo luogo si confronta con una realtà inedita e con una città mutata. Il percorso espositivo “Ritorno alla luce” presenta l’opera video dell’artista intitolata “Pulse” affiancata da terram anima caelum, l’installazione site-specific del designer Henry Timi che valorizza lo splendido cielo affrescato sulle volte del Sepolcreto. Una proposta al pubblico che mette in evidenza la tensione verso il contemporaneo e la nuova energia creativa che avvolge Milano, mettendo in relazione l’affascinante Sepolcreto del XV secolo con l’espressività dei giorni nostri.
Ritorno alla luceLa triangolazione tra questa nuova realtà, l’arte contemporanea e il patrimonio storico artistico della città trova una sua corrispondenza anche nel racconto stesso di Pulse: un invito ad affacciarsi su una dimensione intima che, attraverso il canto, si apre al visitatore superando non solo le barriere fisiche ma anche quelle linguistiche.
Pulse fa entrare il visitatore negli spazi privati della camera di una donna, una ‘cripta’ femminile. La pulsazione di una musica, che proviene da una radio, guida il movimento della videocamera che entra nella stanza. La voce angelica di Sussan Deyhim canta, come in una nenia, i versi del poeta mistico del XIII secolo Rumi, sull’imprigionamento degli esseri umani legati alla vita materiale terrena, prima in un duetto con un uomo, poi con la protagonista del video, a cui la videocamera si avvicina sempre più portando il visitatore quasi a toccare lo struggimento della donna e a prendere parte alla sua preghiera solitaria. Quando la canzone finisce, la videocamera arretra fino a uscire dalla stanza e raggiungere il vuoto: non rimane altro che la pulsazione che riecheggia e risuona all’interno del corpo dello spettatore.Ritorno alla luce
L’opera stabilisce con il luogo e il visitatore un gioco di rimandi e corrispondenze: la radio e la finestra rappresentate nell’opera di Shirin Neshat sono la ricerca di una via di uscita, di un ritorno alla luce che racconta la medesima ricerca immaginaria che questo luogo e la storia che ci è passata e conservata, stanno percorrendo per tornare alla luce dei giorni nostri. La video installazione è posta in un corridoio che porta all’unica finestra che affaccia sull’esterno, da cui filtra la luce. Luce che è anche ripresa dalle installazioni di Henry Timi che riflettono l’azzurro del cielo affrescato sul soffitto del Sepolcreto.
Il Sepolcreto della Ca’ Granda si trova sotto la Chiesa dell’Annunciata dell’antico Ospedale Maggiore, oggi Policlinico di Milano. È una cappella sotterranea dove tra il 1473 e il 1695 vennero tumulati i resti dei degenti deceduti nell’Ospedale. Oggi è considerato un vero e proprio tesoro nascosto al centro di Milano, un luogo ricco di fascino e storia, insieme all’Archivio Storico della Ca’ Granda che custodisce i documenti e il patrimonio artistico e architettonico della città.Ritorno alla luce
Il Gruppo MilanoCard con questa esposizione parte di Ar.Se – il Percorso dei Segreti mette in campo un’operazione culturale di grande rilievo, in questo caso con la collaborazione di artache, inserendo opere di grande intensità realizzate dalle migliori voci del nostro tempo all’interno di “scrigni” ricchi di storia e fascino. Una sorta di cortocircuito in cui epoche lontanissime paiono riunirsi in unico discorso coerente in grado di parlare a visitatori di ogni tipo, esperti ma anche neofiti.
Nello spirito del Gruppo MilanoCard che considera il patrimonio storico-artistico un bene comune di cui prendersi cura, è possibile abbinare alla visita anche una cena nel Giardino dello Speziere, un modo innovativo per vivere i musei e i monumenti, sentendosi a casa.

Shirin Neshat, Pulse. Courtesy dell’artista e Gladstone Gallery, New York e Bruxelles.Ritorno alla luce

Informazioni
Ar.Se – il Percorso dei Segreti, via Francesco Sforza 32, Milano
orari: mar-ven 17.00 – 22.00; sab-dom 15.00 – 22.00
biglietto:
€ 6 ingresso al Sepolcreto e mostra di Shirin Neshat; bambini gratis.
telefono: +39.3914997845
email: arse@milanocard.it
sito: www.arsemilano.it

Archivio Storico e Sepolcreto della Ca’ Granda (Ar.Se – il Percorso dei Segreti)
Via Francesco Sforza 32, Milano
Biografia Shirin Neshat
Shirin Neshat è nata a Qazvin, in Iran nel 1957. Recatasi per ragioni di studio negli Stati Uniti nel 1974, all’avvento della rivoluzione islamica in Iran vi rimase in esilio, proseguendo i suoi studi artistici all’Università di Berkeley (1979-81; 1993) e poi stabilendosi a New York. La possibilità di ritornare nel 1990 in patria e la constatazione della sua radicale trasformazione ne hanno profondamente influenzato la ricerca indirizzandola, prima attraverso la fotografia poi con video e cortometraggi, verso la comprensione delle complesse forze intellettuali e religiose sottese ai problemi connessi all’identità femminile e al rapporto tra i generi nella realtà islamica contemporanea.
“Women of Allah” (1993-97), una serie di fotografie che ritraggono donne con il velo che abbracciano pistole, è l’opera che la rende nota al pubblico internazionale: le sue immagini riflettono il senso profondo dei diritti delle donne dopo la rivoluzione islamica. L’esordio alla regia avviene nel 1998, anno in cui comincia a cimentarsi in video istallazioni e cortometraggi, anche grazie all’incontro con la filmmaker iraniana Shoja Azari, con la quale inizierà una collaborazione che porterà alla realizzazione di opere importanti, come la trilogia – “Turbulent” (1998), “Rapture” (1999) e “Fervor” (2000) – sul ruolo dei generi nella mentalità e nella società islamica. “Turbulent” vince il Premio Internazionale alla 48. Biennale di Venezia nel 1999. Dieci anni dopo, il suo primo film drammatico “Donne senza uomini” si aggiudica il Leone d’Argento per la migliore regia alla 66ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2013, oltre a mettere in cantiere il suo secondo lungometraggio, un ritratto della celebre cantante e musicista egiziana Umm Kulthum, viene chiamata a far parte della giuria del concorso ufficiale della 63ma Berlinale. Nel 2017 vince il Praemium Imperiale Award a Tokyo. Tra le sue mostre personali del 2018 ricordiamo “Looking for Oum Kulthum” (Faurschou Foundation, Copenhagen), “Dreamers Triology” (Kunstraum Dornbirn, Dornbirn, Austria) e “Women in Society,” (Neue Galerie Graz, Graz, Austria)

MilanoCard
Il Gruppo MilanoCard ormai da tre anni è impegnato nell’apertura e gestione di monumenti chiusi o poco noti di Milano. A partire dal 2015 con la Highline Galleria, il percorso sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele, nel 2016 ha riaperto la Cripta di San Sepolcro, la più antica chiesa sotterranea della città e il Foro romano, l’antica piazza principale di Milano dove si svolgevano le maggiori attività civili e religiose, per arrivare nel 2018 a rendere visitabili altri due grandi monumenti della nostra città, Ar.Se – il Percorso dei Segreti, che apre al pubblico l’Archivio storico e il Sepolcreto della Ca’ Granda e il Campanile dei Sospiri presso San Celso, il più antico Campanile ancora in funzione di Milano con oltre 1.000 anni di storia.
Una volta spalancate le porte di questi monumenti nel cuore della città, il Gruppo MilanoCard ha creato un network per unirli, il Quadrilatero della Bellezza, con l’obiettivo di renderli facilmente accessibili e fruibili al pubblico in un emozionante Percorso alla scoperta della storia di Milano attraverso la bellezza. La creazione del Quadrilatero della Bellezza conferma la massima attenzione del Gruppo MilanoCard nei confronti dei cittadini, che sempre più vogliono lasciarsi stupire dalla bellezza della propria città e sentirsi partecipi del recupero del patrimonio storico e artistico. Per questo è stato attivato un grande processo di sensibilizzazione, atto a far scaturire in ognuno un senso di responsabilità verso il patrimonio artistico e culturale della propria città, introducendo un biglietto di ingresso ai monumenti del Quadrilatero con il quale i visitatori contribuiscono alla cura e conservazione di questi gioielli della città.
Il forte coinvolgimento dei cittadini nelle attività del Gruppo è risultato anche di una serie di scelte innovative che MilanoCard ha intrapreso in questi anni, a partire dall’innovazione umana, che sostituisce alle classiche audioguide giovane staff formato e preparato in accompagnamento alla visita di questi luoghi, per valorizzare il rapporto diretto con i visitatori, fino all’innovazione degli orari, che all’apertura diurna predilige quella serale. Tutti i monumenti del Gruppo sono aperti infatti fino a tarda sera, proprio per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, che hanno sempre meno tempo libero nei giorni lavorativi.
“Crediamo che le città possano crescere e svilupparsi principalmente grazie alla valorizzazione della loro storia – attraverso il patrimonio storico-artistico- e grazie alla partecipazione dei cittadini che devono sentirsi parte attiva di quanto il nostro Gruppo sta facendo, insieme a centinaia di migliaia di persone.” dichiara Edoardo Filippo Scarpellini, Amministratore Delegato del Gruppo MilanoCard.
Oltre alla gestione del Quadrilatero della Bellezza, il Gruppo MilanoCard ha ideato nel 2009 e promuove la prima tourist card della città di Milano, che permette ai turisti di vivere un’esperienza esclusiva in città beneficiando di libero accesso ai mezzi pubblici (nell’area urbana di Milano per 24h, 48h o 72h), tariffe ridotte o gratuite per musei, monumenti, teatri, negozi, ristoranti, eventi e molto altro.
Tramite queste due attività, ogni anno il Gruppo MilanoCard, società selezionata dal Financial Times tra le 1000 aziende europee a più forte crescita tra il 2012 e il 2015, raggiunge oltre 250.000 persone che vivono e visitano la città.

artache
art
ache è un’associazione no profit che nasce con il progetto strategico di portare l’arte e gli artisti al di fuori degli spazi canonici dei musei, rendendo i tessuti cittadini luoghi di esposizione e fruibilità pubblica dell’arte stessa, e portando alla conoscenza del grande pubblico le opere di artisti e musicisti normalmente relegati ad una fruizione elitaria.
artache ha concentrato le proprie energie sulla città di Milano nella realizzazione di progetti site specific, con particolare attenzione ai luoghi di culto. Grazie a questa operazione capillare, Milano risulta oggi la prima metropoli europea a possedere in modo stabile in diversi luoghi di culto – di rilevanza cittadina e/o nazionale – progetti di alcuni dei più grandi nomi dell’arte contemporanea.
artache opera in diversi ambiti della musica (da Stockhausen a Brian Eno, da Donatoni a Morricone) e dell’arte contemporanea (da Mark Wallinger, Bill Viola, Adrian Paci, Susan Philipsz ed Emily Jacir).

 

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