Il giallo della stretta Bagnera di Giovanni Luzzi

Il giallo della stretta Bagnera

Il giallo della stretta Bagnera di Giovanni Luzzi

L’agghiacciante storia del serial killer Antonio Boggia, noto come il “mostro della stretta Bagnera”, è costellata di quattro efferati omicidi, tutti compiuti per accaparrarsi beni e denari, nel giro di una decina d’anni a metà Ottocento.

Fra delitti (perpetrati e tentati) e truffe, sono ben tredici i capi di imputazione che pendono sulla sua testa all’inizio di un processo lampo, che può essere celebrato dopo una travagliata e reticente confessione, cui progressivamente seguono una serie di raccapriccianti e macabri rinvenimenti, esumazioni e qualche colpo di scena. In Tribunale, durante sole cinque giornate di udienza, a scrutare anche il più piccolo gesto dell’imputato (un “mostro” o un “alienato”?) e ad ascoltare ogni sua singola parola, c’è una folla chiassosa. E sfilano anche numerosi testimoni, che portano ciascuno un tassello più o meno importante per ricostruire i fatti nel loro insieme.
Al termine di un appassionato duello oratorio fra accusa e difesa, il 28 novembre 1861 il Boggia viene condannato a morte per impiccagione. Un ultimo disperato appello contro la sentenza viene respinto e, il 6 aprile 1862, neppure il Re accoglie la domanda di grazia. Poichè a Milano non vi è più un carnefice, vengono fatti arrivare ben due boia (uno da Torino e uno da Parma), dopo avere scartato innumerevoli proposte di persone volenterose di assumersi l’incarico di servire la Legge. E, in tutta fretta, si procede con l’esecuzione capitale: l’ultima che ha luogo in Italia, in virtù della riforma del Codice penale di poco successiva. Ma la memoria del truce protagonista della sanguinosa vicenda, narrata con scrupolo e dovizia di particolari da Giovanni Luzzi, non ha certo altrettanta fretta di scomparire dalla città di Milano, dove a lungo sopravvive il ricordo del “mostro della stretta Bagnera”.

Giovanni Luzzi (1901-1982) nasce da un’agiata famiglia milanese, si laurea in Legge a Pavia, nel 1920, e dopo tre anni inizia a esercitare l’avvocatura. Studioso di psicologia giudiziaria, ma anche di filologia, è soprattutto un fervido cultore del dialetto milanese (numerosi i suoi volumi di poesie e le commedie dialettali; nel 2015 Meravigli ha pubblicato i suoi gustosissimi Dialoghi de “I Promessi Sposi” in milanese), tanto da interessarsi persino del gergo della mala cittadina, del quale compila un vero e proprio dizionario. Nel libro Il giallo della stretta Bagnera, frutto di studi e ricerche “sul campo” condotti agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, Luzzi raggruppa la maggior parte dei tratti distintivi del suo lavoro, sui vari fronti, e del suo carattere.

Il giallo della stretta Bagnera, Collana Nero Giallo: 192 pagine, 14,5×21,3, ISBN 9788879553582, 15,00 euro, brossura – copertina plastificata con alette.

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