Tim Walker per il Calendario Pirelli 2018

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“The Cal” nasce come progetto esclusivo di Pirelli UK Ltd, la consociata inglese del gruppo della Bicocca, che vi lavorava con ampi margini di autonomia. Sono infatti gli inglesi che, alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica di altre case britanniche di pneumatici, nel 1964 incaricano un fotografo, l’inglese Robert Freeman, ritrattista dei Beatles, di dare vita, sotto la direzione di Derek Forsyth, a un progetto all’epoca del tutto innovativo.

Vede così la luce un prodotto editoriale raffinato ed esclusivo, con valenze artistiche e culturali che andarono da subito ben oltre il campo della moda e del glamour.

Da allora e per 50 anni, “The Cal” continua a scandire il passare dei mesi offrendo – attraverso le immagini dei più acclamati fotografi del momento – una lettura e un’interpretazione del costume, spesso anticipatorie di nuove tendenze.The Cal Calendario Pirelli

Per The Cal 2018 Pirelli ha scelto il fotografo inglese Tim Walker. Da giovane è stato l’assistente di Richard Avedon a New York, e una volta rientrato in Inghilterra ha cominciato a lavorare per la rivista Vogue. Oggi è considerato uno dei fotografi di moda più originali e talentuosi.

Le tre vite di “The Cal”

La storia del Calendario Pirelli può essere divisa in tre periodi distinti:

  • il primo decennio, dal 1964 al ’74, seguito da una lunga interruzione delle pubblicazioni (nove anni) a causa della recessione economica seguita all’austerity;
  • il secondo decennio, dall’84 al ’94, che inizia con la rinascita del Calendario e il progressivo ritorno alla ribalta;
  • dal 1994 a oggi, a cavallo di due secoli, che vede “The Cal”™ affermarsi come un oggetto cult, capace di fare tendenza.
  • Il decennio dal 1964 al ’74

Gli anni della gioventù di “The Cal”™ sono scanditi dal crescente successo dei Beatles, della musica rock, della minigonna, ma anche dalla contestazione giovanile e dalla mobilitazione pacifista contro la guerra nel Vietnam. Il Calendario si emancipa dalla iniziale vocazione di corporate gadget per i principali clienti e diventa un oggetto esclusivo destinato a pochi beneficiari.

Le modelle sono per lo più giovani esordienti, fotografate sullo sfondo di spiaggie esotiche e scenari naturali tra i più suggestivi ed esclusivi. Ma ogni tanto dalle immagini patinate affiora la vera vocazione del Calendario, che è estetica e culturale insieme: “The Cal”™ aspira a diventare un segno dei tempi che cambiano. Così nel 1968 Harri Peccinotti s’ispira alle poesie di Elizabeth Barret Browning, Allen Ginsberg, Ronsard; e l’anno successivo lo stesso fotografo rifiuta di mettere in posa le modelle per andare a “rubare” gli scatti sulle spiagge assolate della California; nel 1972 è la prima volta di un fotografo donna, Sarah Moon, che infrange alcuni tabù del suo tempo.

The Cal Calendario PirelliLa cessazione delle pubblicazioni, annunciata nel marzo del 1974, suscita sui media britannici e internazionali un clamore assai maggiore dell’esordio, segno evidente del crescente successo del Calendario Pirelli, che continuò a vivere nel decennio successivo in una serie di libri, raccolte e antologie pubblicate in diverse lingue. Il più famoso volume sui dieci anni di “The Cal”™ venne pubblicato nel 1975 con una prefazione nostalgica firmata da David Niven.

  • Il decennio dall’84 al ‘94

Con queste premesse prende avvio la rinascita, molto attesa, del Calendario. A guidarla è il nuovo art director, Martyn Walsh, che per tornare alle origini inserisce nelle fotografie una “citazione” discreta, quasi subliminale, del principale prodotto del gruppo: il pneumatico. Sulle spiagge delle Bahamas, accanto alle splendide modelle fotografate per il Calendario 1984 da Uwe Ommer, compare un’impronta che risulta ai più misteriosa: è il battistrada del pneumatico P6, l’ultimo nato in casa Pirelli. Un’ombra lieve, un disegno appena accennato ma onnipresente, un accenno alla tecnologia che pervade la nostra epoca.

Nel 1987 Terence Donovan crea il primo Calendario interamente dedicato alle Venere di colore: tra le protagoniste, una Naomi Campbell agli esordi, appena sedicenne.

L’anno dopo, nel 1988, Barry Lategan inserisce per la prima volta, in una “vetrina” tradizionalmente riservata alle donne, un protagonista maschile. Nel 1990 Arthur Elgort realizza il primo Calendario Pirelli tutto in bianco e nero, dedicato alle Olimpiadi e alla regista tedesca Leni Riefenstahl.

  • Dal 1994 a oggi

Nel 1993, ancora una volta allo scadere del decennio e dopo il cambio di direzione al vertice del gruppo, avviene una svolta importante. La comunicazione Pirelli si impone a livello internazionale con campagne pubblicitarie di grande successo (famosa quella del velocista nero Carl Lewis con scarpette rosse e tacchi a spillo) e il Calendario diventa uno degli strumenti chiave per comunicare la rinnovata immagine del Gruppo. La direzione artistica del Calendario si trasferisce nel quartier generale milanese e si decide di abbandonare ogni riferimento o citazione ai pneumatici. “The Cal”™ torna così ad essere se stesso, pura espressione artistica senza vincoli né condizionamenti tranne quelli dello stile e del buon gusto. D’altronde la “P lunga” è un brand internazionale che non s’identifica con una sola famiglia di prodotti, ma evoca un ampio spettro di valori e di significati, primi fra tutti l’innovazione continua e la ricerca dell’eccellenza, elementi questi da sempre stimolo anche per il Calendario.

Herb Ritts inaugura nel 1994 la nuova stagione di “The Cal” con una eccezionale parata di top model: Cindy Crawford, Helena Christensen, Kate Moss e Karen Alexander. Il suo calendario, intitolato A Homage to Women vuole fissare in immagini “le donne degli Anni Novanta e il loro posto nel mondo: donne fiere e seducenti, belle dentro”. D’ora in avanti il talento creativo dei fotografi e il fascino delle modelle diventano, ancor più di prima, le chiavi di volta del successo del Calendario Pirelli. Si rafforza così il legame con il mondo della moda e del glamour: per le star della passerella, una foto su “The Cal” equivale a una consacrazione e la competizione fra le giovani esordienti si fa sempre più accesa.The Cal Calendario Pirelli

Tra le protagoniste più glamour delle ultime edizioni del secolo figurano: Christie Turlington e (di nuovo) Naomi Campbell nel 1995 (foto di Richard Avedon); Carré Otis, Eva Herzigova e Nastassja Kinsky nel ’96 (foto di Peter Lindbergh); Inés Sastre e Monica Bellucci (prima modella italiana) nel ’97. Nel 1998 Bruce Weber dedica anche alcuni scatti a star maschili del cinema e della canzone come Robert Mitchum, John Malkovich, Kris Kristofferson, B.B.King e Bono; Alek Wek e Laetitia Casta sono le donne simbolo del 1999 di Herb Ritts e del 2000 di Annie Leibovitz.

Il ventunesimo secolo si apre con un Calendario Pirelli realizzato a Napoli da Mario Testino con Gisèle Bunchen e Frankie Ryder tra le protagoniste. Nell’edizione 2002 compaiono numerose attrici e due nipoti famose: Lauren Bush (17 anni, nipote di George) e Kiera Chaplin (nipote del grande Charlie). Il cast del 2003, ancora di Bruce Weber, è particolarmente ricco: include ben tre presenze italiane (Mariacarla Boscono, Eva Riccobono e Valentina Stilla) a fianco di celebrate top model come Sophie Dahl, Heidi Klum, Karolina Kurkova e Natalia Vodianova e di nuovo personaggi maschili del mondo del cinema e dello sport (Alessandro Gassman, Stephane Ferrara, Richie La Montagne).

Il 2004, l’edizione del quarantennale, si concentra sui sogni e i desideri di donne celebri come Catherine Deneuve e Isabella Rossellini e si affida alla creatività tecnologica del fotografo Nick Knight. Il 2005 è di Patrick Demarchelier, che nel suo “O espirito do Brazil” ritrae modelle del calibro di Naomi Campbell e giovani esordienti come Adriana Lima sulle spiagge assolate di Ipanema e Copacabana. Il 2006 è stato realizzato dal rodato duo anglo-turco Mert e Marcus, nella suggestiva cornice anni ’60 della Costa Azzurra e ha per interpreti donne straordinarie per bellezza e sensualità come Jennifer Lopez, Kate Moss e Gisele Bundchen. Il 2007 è la volta delle star. Ne vengono scelte  5 tra le più note e apprezzate di Hollywood: Sophia Loren, Penelope Cruz, Hilary Swank, Naomi Watts e un’emergente Lou Doillon fotografate dal duo olandese Ines e Vinoodh Matadin in California.

Il 2008 di Patrick Demarchelier, che firma per la seconda volta The Cal, è la prima in assoluto realizzata nel continente asiatico.

Ambientato interamente a Shanghai, ha un casting che è un mix tra Occidente e Oriente e vede tra le protagoniste l’attrice cinese Maggie Cheung e la top Doutzen Kroes. Nel 2009 è la volta del Botswana, dove il celebre artista Peter Beard ha immortalato modelle di fama internazionale come Daria Werbowy, Lara Stone e Mariacarla Boscono. Beard, che ha vissuto in Kenya per trent’anni, è uno dei più grandi interpreti mondiali del mistero e del fascino dell’Africa. L’edizione del 2010 è affidata al fotografo americano Terry Richardson, celebre enfant terrible noto per il suo stile provocatorio e trasgressivo che ritrae ragazze provocanti e scanzonate come Miranda Kerr, Lily Cole, Rosie Huntington e Ana Beatriz. Il 2011 è firmato dal genio creativo di Karl Lagerfeld, artista, esteta e figura poliedrica. Nel suo studio parigino, Lagerfeld dà vita a “Mythology” un calendario che riflette la sua passione per le leggende e i miti della mitologia greco-romana. Un mix di interpreti maschili e femminili tra cui i modelli Baptiste Giabiconi e Brad Kroenig e l’attrice Julianne Moore. Il 2012 viene affidato a Mario Sorrenti, primo fotografo italiano che sceglie la Corsica per dare vita a “swoon”, l’estasi catturata dalle immagini, con un cast d’eccezione come Milla Jovovich, Kate Moss, Isabeli Fontana.

The Cal Calendario PirelliAutore dell’edizione 2013 di “The Cal” è Steve McCurry, uno dei più famosi fotoreporter mondiali, che ha saputo raccontare la trasformazione sociale ed economica del Brasile. Tra le protagoniste, tutte accomunate dal loro impegno a sostegno di Organizzazioni non governative, Fondazioni e progetti umanitari, l’attrice brasiliana Sonia Braga, la cantante Marisa Monte, le modelle Adriana Lima, Petra Nemcova e Summer Rayne Oakes.

Per celebrare i primi 50 anni di “The Cal”, Pirelli ha scelto di non produrre un “Calendario 2014”, ma di svelare, per la prima volta, il Calendario Pirelli del 1986 realizzato da Helmut Newton e finora conservato nell’Archivio Storico della società.

Nel 2015 è stata la volta di Steven Meisel, seguito nel 2016 da Annie Leibovitz e nel 2017 da Peter Lindbergh, il primo ad aver firmato ben 3 Calendari.

IL CALENDARIO PIRELLI RACCONTATO DA PHILIPPE DAVERIO

E’ impossibile dimenticarseli, certi protagonisti dell’industria italiana.  Soprattutto quelli della Pirelli. Alberto Pirelli che vedevo tornare nella sua casa fuori Varese, la villa detta “La Biblioteca”, lui che fu il delegato economico al trattato di Versailles che chiudeva nel 1919 la Prima Guerra Mondiale e fu poi l’inventore dell’Istituto per il Commercio Estero. Era stato il primo italiano a volare, nel 1908 a Le Mans con Wright. I suoi figli, Leopoldo capo d’impresa e Giovanni a lui maggiore d’età, comandante partigiano e scrittore, marito di una straordinaria artista visiva, Marinella, che si occupava di video quando neppure esisteva ancora la parola per definire questa nuova forma d’arte. Capi d’impresa che sognavano la modernità e diedero a Gio Ponti e a Pier Luigi Nervi l’incarico nell’immediato dopoguerra di costruire uno dei più alti grattacieli d’Europa, dove allora si pensava di porre all’ultimo piano un museo aziendale. Non da meno erano le personalità della dirigenza. I milanesi non possono dimenticare Guido Venosta, sposato con Carla la protagonista del design italiano, lui che dirigeva la Pirelli londinese negli anni del dopoguerra. Noto per la sua sottile quanto eccentrica eleganza, formato fra Oxford e Cambridge, tornò in Italia a presiedere l’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, portandosi a casa l’esperienza del fund raising anglosassone. E’ nella fantasia apparentemente sommessa e nell’understatement milanese che sorgevano esperimenti inattesi, anche nel turbinoso mondo della comunicazione. Esperimenti proseguiti nel tempo e che ancora oggi sono un tratto caratteristico della Pirelli.

Il Calendario, a suo modo, ne è un esempio: nacque sul Tamigi negli anni magici della Swinging London, quando i capelli dei ragazzi si stavano allungando e le gonne delle ragazze si stavano accorciando. L’Inghilterra usciva dall’austerità postbellica della ricostruzione e lo faceva scoprendo libertà e gioia di vivere. Il costume britannico si liberava dai rigori della upper class e si faceva giovanile e spregiudicato. La sanzione linguistica dello swinging venne allora dall’intramontabile Diana Vreeland, nata parigina ma anglo americana da jet set e diventata guru newyorchese di Vogue e Harper’s Bazaar. All’opposto suo della barriera sociale, Mary Quant, figlia di due insegnanti cresciuti nell’ambiente dei minatori del Galles, aveva nella sua bottega di King’s Road sancito il successo della minigonna come simbolo trasversale delle classi sociali.

Oggi si dibatte sulla genesi dell’accorciamento che fece girare la testa ai ragazzi e l’orientamento agli orologi della storia. André Courrèges già s’era mosso prima in quella augusta direzione, ma lo fece fra i lussi delle sfilate parigine, e la signora Marit Allen lo aveva ripreso nei suoi vestiti di scena per il cinema americano, ma l’esplosione popolare d’una mutazione radicale del gusto fu sancita dai giovani di Londra, non dagli eleganti parigini. Lo stesso concetto di pop che divenne in seguito Pop Art ed ebbe la sua consacrazione americana nella Biennale di Venezia del 1964, aveva invero germogliato in quella Londra lì sin dalla fine degli anni ’40 con le anticipazioni di Eduardo Paolozzi, edimburghese figlio di immigrati italiani e compagno d’impresa di Richard Hamilton nella fondazione dell’Indipendent Group. La vitalità del sovvertimento sociale della vecchia Britannia trascinava l’Occidente in una direzione di rinnovamento.

Furono riassunti genialmente quegli anni da Blow Up di Michelangelo Antonioni, quella pellicola magica e metafisica del 1966 con la supermodella Verushka che trasformò come in un incendio che divampava il mestiere di fotografo di moda in mito dell’Occidente: la modella e la moda erano diventati sinonimi. E la moda non era più appannaggio di pochi ma identità d’una generazione che credeva di forgiare un suo avvenire tutto da sperimentare.

Era la Swinging London anche la Singing London, quella che dai Beatles evolse verso i Rolling Stones fino ai Pink Floyd, musiche dolci o psichedeliche, ironiche o travolgenti, trasmesse spesso dalle prime radio pirata, fra le quali la più nota divenne la Swinging Radio England.

E la prima edizione del Pirelli Calendar fu proprio affidata a Robert Freeman, il fotografo che aveva esaltato l’immagine dei Beatles.

L’abilità del Calendario Pirelli fu quella di assorbire L’esprit du Temps seguendone le mutazioni, anche nelle onde successive. Quando le gonne corte tornarono ad allungarsi per diventare le vesti hippy della Woodstock del 1969, il grande rave che sanciva l’illusione d’una rivoluzione avvenuta, se non nella società, almeno nei costumi, il Calendario come per magia ne sente l’immediata conseguenza.

Sicché in realtà, a riguardarlo oggi nella sua peregrinazione di mezzo secolo, il Calendario diventa un documento formidabile di antropologia culturale attraverso il gioco delle estetiche e degli sguardi, laddove narra la mutazione degli umori, l’evoluzione della percezione non solo del soggetto ma del mondo intero dove opera il fotografo. Intimità, glamour, sogno esotico, scoperta delle geografie della natura, riflessione talvolta quasi romantiche accompagnano il mutare inarrestabile della società occidentale. Il tutto grazie alla rappresentazione delle modelle e dei loro modi, non solo delle loro mode. E gli anni ’60 sono quelli d’una nuova aria di libertà, la decade successiva è quella delle riflessioni; gli anni ’80 sono ruggenti, gli anni ’90 sono quelli nei quali la globalità si afferma. Il secolo nuovo, che sembra non decidersi ad affrontare una sua rinnovata missione, inizia carico di nostalgie e sogni… il Calendario riassunto aiuta a pensarci, in un caleidoscopio dove passato e presente, lontano e vicino convivono.

Philippe Daverio

Articoli e libri

Come ogni oggetto cult e fenomeno editoriale di successo, il Calendario ha prodotto migliaia di articoli di stampa, servizi fotografici e filmati di backstage, centinaia di ore di trasmissioni televisive e interviste a fotografi, art director e modelle. Oltre a decine di volumi monografici e antologie, dischi e video.

Molti di questi libri sono diventati anch’essi preda dei collezionisti e sono oggi introvabili. Tra i più ricercati, il volume The Complete Pirelli Calendar Book edito nel 1975 dalla Pan Books (con la prefazione di David Niven) e le numerose edizioni (1988, ‘89 e ’93) di the Pirelli Calendar Album della Pavillon Books, curate dal primo art director del Calendario, Derek Forsyth.The Cal Calendario Pirelli

In Italia la ricca bibliografia sul Pirelli Cal annovera numerosi volumi pubblicati da Rizzoli, tra i quali vanno citati le raccolte complete edite nel 1997 e 1998, con testi di Italo Zannier e Guido Vergani, il libro the Cal dagli anni Sessanta al Duemila” , con testi di Laura Laurenzi, e il più recente 40 Pirelli Cal edito da Rizzoli nel 2004 con prefazione di Francesco Negri Arnoldi. Da segnalare, tra le molte altre pubblicazioni, anche la raccolta in 5 volumi allegata al Corriere della Sera a fine 2006. Una raccolta completa, Calendario Pirelli 1964-2007, con testi di Edmondo Berselli e Francesco Negri Arnoldi, viene pubblicata da Mondadori nel 2007 e declinata, come nel caso di alcuni degli altri precedenti volumi, in diverse coedizioni straniere. “The Calendar- 50 years and more” è il titolo del libro edito da Taschen  e realizzato in occasione della clebrazione dei 50 anni di “The Cal”.

Mostre e manifestazioni

Il Calendario Pirelli è stato anche oggetto di mostre, manifestazioni e presentazioni al pubblico in molti Paesi, oltre che di lecture nei corsi universitari di fotografia, grafica e design. Al Victoria and Albert Museum uno spazio è stato a lungo dedicato ad alcune delle scenografie e dei costumi più famosi di “The Cal”. La più importante mostra retrospettiva, allestita dall’architetto Gae Aulenti, è stata inaugurata nel febbraio 1997 a Venezia (Palazzo Grassi), per poi spostarsi a Milano (Palazzo Reale) e a Genova (Palazzo Ducale). Da qui prese poi l’avvio un itinerario attraverso tre continenti, toccando Montecarlo (Casinò), Bruxelles (Musées Royaux d’Art et d’Histoire), Parigi (Carrousel du Louvre, dicembre 1998) Buenos Aires (Palais de Glace), San Paolo del Brasile (MASP) e Tokio (2001), Mosca (Mali Manage, 2005), Berlino (Berlinische Galerie, 2006). Alla stessa mostra furono dedicate serate evento alla Tony Shafrazi Gallery (10 febbraio 2005) a NY e al Guggenheim Museum  (27 aprile 2007), mentre alla presentazione del documentario del Calendario Pirelli realizzato dalla produttrice Dominique Miceli per Paris Premiere è stata dedicata una serata al Petit Palais di Parigi (ottobre 2010).

Dal 2006, ogni anno Pirelli espone presso la House of photography di Mosca il calendario dell’anno corrente. Le foto del Calendario Pirelli, infine, sono spesso ‘ospiti’ delle mostre personali dei fotografi che nel tempo lo hanno realizzato.

A novembre 2014  è stata inaugurata la mostra “Forma e Desiderio – The Cal, Collezione Pirelli”, promossa dal Comune di Milano e organizzata da GAmm Giunti e Palazzo Reale, la sede che ha ospitato l’esposizione.

Collezionismo e aste benefiche

Pur non essendo mai stato messo in commercio da Pirelli, il Calendario ha alimentato un fiorente mercato parallelo di scambi e compravendite fra collezionisti e appassionati, con valutazioni che raggiungono svariate decine di migliaia di euro a seconda dell’anno (e del fotografo) nonché dello stato di conservazione. Da anni il Sunday Times ospita periodicamente un vero e proprio “borsino” dove vengono quotate le edizioni più rare.

Anche Pirelli, in talune occasioni, ha offerto all’asta per beneficenza alcune copie di “The Cal”™ riscuotendo un lusinghiero successo. Nel 1975 una serie completa di Calendari del primo decennio, messa per la prima volta all’asta da Christies a Londra per beneficenza, fu aggiudicata ad un valore di 2 mila sterline, superando la quotazione di un dipinto di Andy Warhol venduto nella stessa asta.

Da allora a oggi, attraverso aste e premi messi in palio per raccogliere fondi a scopo benefico, il Pirelli Cal ha aiutato a finanziare numerose iniziative socialmente utili.

CALENDARIO PIRELLI: FOTOGRAFI, LOCATION E MODELLE

1964 Robert Freeman a Maiorca, Spagna

Jane Lumb, Sonny Freeman Drane, Marisa Forsyth

1965 Brian Duffy a Monaco e in Costa Azzurra, Sud della Francia

Pauline Dukes, Annabella, Virginia, Pauline Stone, Jeannette Harding

1966 Peter Knapp ad Al Hoceima, Marocco

Shirley Ann, Sue

1967 non pubblicato

1968 Harri Peccinotti a Djerba, Tunisia

Ulla Randall, Elisa Ngai, Pat Booth, Jill La Tour

1969 Harri Peccinotti a Big Sur, California

1970 Francis Giacobetti a Paradise Island, Bahamas

Alexandra Bastedo, Anak, Pegga, Paula Martine

1971 Francis Giacobetti in Giamaica, Grandi Antille

Caileen Bell, Angela McDonald, Kate Howard, Christine Townson, Gail Allen

1972 Sarah Moon a Villa Les Tilleuls, Parigi

Suzanne Moncurr, Mick Lindburg, Boni Pfeifer, Inger Hammer, Magritt Rahn, Barbara Trenthan

1973 Brian Duffy a Londra, Inghilterra

Erica Creer, Sue Paul, Nicki Howorth, Kubi, Nicky Allen, Jane Lumb, Kate Howard, Vida, Penny Steel, Kari Ann, Elizabeth, Vicky Wilks

1974 Hans Feurer alle Seychelles, Africa

Eva Nielson, Kim, Marana, Chichinou, Kathy Cochaux

1975 – 1983 non pubblicato

1984 Uwe Ommer alle Bahamas, America Centrale

Angie Layne, Suzy-Ann Watkins, Jane Wood, Julie Martin

1985 Norman Parkinson a Edimburgo, Scozia

Anna, Cecilia, Iman, Lena, Sherry

1986 Bert Stern nei Cotswolds, Inghilterra

Julia Boleno, Jane Harwood, Louise King, Deborah Leng, Suzy Yeo, Beth Toussaint, Gloria, Joni Flyn, Caroline Hallett, Samantha, Juliet, Clare Macnamara

1987 Terence Donovan a Bath, Inghilterra

Ione Brown, Colette Brown, Naomi Campbell, Gillian De Turville, Waris Dirie

1988 Barry Lategan a Londra, Inghilterra

Hugo Bregman, Briony Brind, Victoria Dyer, Nicola Keen, Kim Lonsdale, Sharon MacGorian, Naomi Sorkin, Carol Straker

1989 Joyce Tennyson nei Polaroid Studios, New York

Lisa Whiting, Nicky Nagel, Dannielle Scott, Brigitte Luzar, Gilda Meyer-Nichof, Kathryn Bishop, Susan Allcorn, Susan Waseen, Rosemarie Griego, Akura Wall, Gretchen Heichholz, Rebecca Glen

1990 Arthur Elgort a Siviglia, Spagna

Laure Bogeart, Laurie Bernhardt, Christina Cadiz, Anna Klevhag, Florence Poretti, Debrah Saron

1991 Clive Arrowsmith in Francia

Alison Fitzpatrick, Lynne Koester, Monika Kassner, Paola Siero, Nancy Liu, Katherina Trug, Jackie Old Coyote, Tracy Hudson,  Rachel Boss, Carole Jimenez, Saskia Van Der Waarde, Rina Lucarelli, Susie Hardie-Bick

1992 Clive Arrowsmith ad Almeria, Spagna

Alison Fitzpatrick, Julienne Davis, Judi Taylor

1993 John Claridge alle Seychelles, Africa

Christina Estrada, Barbara Moors, Claudie

1994 Herb Ritts a Paradise Island, Bahamas

Karen Alexander, Helena Christensen, Cindy Crawford, Kate Moss

1995 Richard Avedon a New York, Stati Uniti

Nadja Auermann, Farrah Summerford, Naomi Campbell, Christy Turlington

1996 Peter Lindberg a El Mirage, California, Stati Uniti

Eva Herzigova, Nastassja Kinski, Kristen Mc Menamy, Navia, Carre Otis, Tatjanna Patitz

1997 Richard Avedon a New York, Stati Uniti

Honor Fraser, Ling, Cordula, Sophie Patitz, Ines Sastre, Waris Dirie, Anna Klevhag, Monica Bellucci, Gisele, Kristina, Tatiana, Irina, Jenny Shimizu, Marie Sophie, Brandy , Julia Ortiz, Nikki Uberti

1998 Bruce Weber a Miami, Stati Uniti

Tanga Moreau, Stella Tenant, Milla Jovovich, Charolyn Murphy, Eva Herzigova, Patricia Arquette, Shalom Harlow, Kristy Hume, Elaine Irwin Mellencamp, Georgina Grenville, Kiara, Rachel Roberts, Daryl Hannah. Guests: Dermot Mulroney, Fred Ward, Ewan Mc Gregor, Dan O’Brien, BB King, Sonny Rollins, Bono, Paul Cadmus, Francesco Clemente, John Malkovich, Kelly Slater, Kris Kristofferson, Robert Mitchum.

1999 Herb Ritts a Los Angeles, Stati Uniti

Chandra North, Sophie Dahl, Karen Elson, Michele Hicks, Carolyn Murphy, Shirley Mallmann, Laetitia Casta, Audrey Marnay, Elsa Benitez, Bridget Hall, Angela Lindvall, Alek Wek

2000 Annie Leibovitz a Rhinebeck, New York, Stati Uniti

Lauren Grant, June Omura, Mireille Radwan-Dana, Laetitia Casta, Alek Wek, Julie Worden, Jacqui Agyepong, Marjorie Folkman

2001 Mario Testino a Napoli, Italia

Gisele Bundchen, Aurelie Claudel, Karen Elson, Rhea Durham, Marianna Weickert, Fernanda Tavares, Angela Lindvall, Ana Claudia Michael, Liisa Winkler, Noemi Lenoir, Frankie Rayder, Carmen Kass

2002 Peter Lindbergh a Los Angeles, Stati Uniti

Lauren Bush, Erika Christensen, Amy Smart, Bridget Moynahan, James King, Shannyn Sossamon, Selma Blair, Kiera Chaplin, Brittany Murphy, Monet Mazur, Rachel Leigh Cook, Mena Suvari, Julia Stiles

2003 Bruce Weber in Cilento e Paestum, Italia

Jessica Miller, Lisa Steiffert, Heidi Klum, Isabeli Fontana, Mariacarla Boscono, Natalia Vodianova, Karolina Kurkova, Sienna Miller, Alessandra Ambrosio, Rania Raslan, Bridget Hall, Sophie Dahl, Eva Riccobono, Yamila Diaz-Rahi, Filippa Hamilton, Valentina Stilla, Enrico Lo Verso, Alessandro Gassman, Tomasino Ganesh, Marcelo Boldrini, Jak Krauszer, Stephan Ferrara, Ajay Lamas

2004 Nick Knight a Londra, Inghilterra

Adina Fohlin, Amanda Moore, Jessica Miller, Natalia Vodianova, Karolina Kurkova, Mariacarla Boscono, Esther de Jong, Frankie Rayder, Liberty Ross, Dewi Driegen, Ai Tominaga, Pollyanna McIntosh, Alek Wek

2005 Patrick Demarchelier a Rio de Janeiro, Brasile

Adriana Lima, Julia Stegner, Michelle Buswell, Erin Wasson, Marija Vujovic, Fillipa Hamilton, Liliane Ferrarezi, Valentina, Diana Dondoe, Isabeli Fontana, Naomi Campbell

2006 Mert and Marcus a Cap d’Antibes, Francia

Jennifer Lopez, Gisele Bundchen, Guinevere Van Seenus, Kate Moss, Karen Elson, Natalia Vodianova

2007 Inez and Vinoodh in California

Sophia Loren, Penelope Cruz, Lou Doillon, Naomi Watts, Hilary Swank

2008 Patrick Demarchelier a Shanghai, Cina

Maggie Cheung, Agyness Deane, Lily Donaldson, Du Juan, Doutzen Kroes, Catherine McNeil, Mo Wan Dan, Sasha Pivovarova, Coco Rocha, Caroline Trentini, Gemma Ward

2009 Peter Beard ad Abu Camp/Jack’s Camp, Botswana

Daria Werbowy, Emanuela De Paula, Isabeli Fontana, Lara Stone, Rianne Ten Haken, Malgosia Bela, Mariacarla Boscono

2010 Terry Richardson a Bahia, Brasile

Daisy Lowe, Georgina Stojiljokovic, Rosie Huntington, Eniko Mihalik, Catherine McNeil, Ana Beatriz, Abbey Lee Kershaw, Marloes Horst, Lily Cole, Miranda Kerr, Gracie Carvalho

2011 Karl Lagerfeld a Parigi, Francia

Bianca Balti, Eliza Sednaoui, Freja Beha Erichsen, Isabeli Fontana, Magdalena Frackowiak, Anja Rubik, Abbey Lee Kershaw, Lakshmi Menon, Heidi Mount, Erin Wasson, Natasha Poly, Lara Stone, Daria Werbowy, Iris Strubegger, Jeneil Williams, Baptiste Giabiconi, Sebastian Jondeau, Brad Kroenig, Garrett Negg, Jake Davis

2012 Mario Sorrenti a Murtoli, Corsica

Isabeli Fontana, Natasha Poly, Saskia De Brauw, Lara Stone, Joan Small, Guinevere Van Seenus, Malgosia Bela, Edita Vilkevictiute, Kate Moss, Milla Jovovich, Margareth Made, Rinko Kikuchi

2013 Steve McCurry a Rio de Janeiro, Brasile

Isabeli Fontana, Adriana Lima, Sonia Braga, Marisa Monte, Elisa Sednoui, Petra Nemcova, Hanna Ben Abdesslem, Liya Kebede, Karlie Kloss, Kyleigh Kuhn, Summer Rayne Oakes

2014 Celebrazioni del 50° anniversario del Calendario a Milano

Calendario 1986 di Helmut Newton, a Montecarlo e in Chianti

Antonia Dell’Atte, Susie Bick, Betty Prado

2015 Steven Meisel a New York, Stati Uniti

Karen Elson, Anna Ewers, Isabeli Fontana, Gigi Hadid, Candice Huffine, Adriana Lima, Sasha Luss, Cameron Russel, Joan Smalls, Natalia Vodianova, Raquel Zimmerman

2016 Annie Leibovitz a New York, Stati Uniti

Yao Chen, Natalia Vodianova, Kathleen Kennedy, Agnes Gund and Sadie Rain Hope-Gund, Serena Williams, Fran Lebowitz, Mellody Hobson, Ava Duvernay, Tavi Gevinson, Shrin Neshat, Yoko Ono, Patti Smith, Amy Schumer

2017 Peter Lindbergh a Berlino, Los Angeles, New York, Londra e Le Touquet

Jessica Chastain, Penelope Cruz,  Nicole Kidman, Rooney Mara, Helen Mirren, Julianne Moore, Lupita Nyong’o, Charlotte Rampling, Lea Seydoux, Uma Thurman, Alicia Vikander, Kate Winslet, Robin Wright, Zhang Ziyi, Anastasia Ignatova

 

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