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Make up in ospedale

Per aiutare le donne con tumore ovarico a riappropriarsi della propria bellezza, l’Ospedale San Gerardo di Monza ha ospitato la campagna itinerante “Sguardi d’energia” promossa da ACTO onlus con il supporto di Roche e in collaborazione con ZAO Organic Make-up con sedute di trucco per le pazienti affette da questa insidiosa neoplasia.

Si è conclusa il 30 giugno scorso una settimana tutta dedicata al trucco e alla cura del corpo per sostenere le donne con tumore ovarico ospitata dalla ASST di Monza, dopo il successo dei precedenti incontri della campagna itinerante Sguardi d’energia, che ha fatto tappa in nove Centri oncologici di riferimento nazionale coinvolgendo quasi 800 pazienti.

Sono più di 80 le pazienti del San Gerardo di Monza che hanno usufruito delle sedute di make up e che a settimana conclusa hanno brindato insieme con un “Aperitivo in bellezza” organizzato dalla Direzione Generale e dai clinici del Centro. «La cura di sé e l’attenzione alla propria bellezza – sottolinea Matteo Stocco, Direttore Generale della ASST di Monza – possono dare una nuova energia alle donne che affrontano la battaglia contro il cancro, tra cui il tumore ovarico, il più insidioso e meno conosciuto dei tumori femminili, con il quale in Italia convivono circa 50.000 pazienti».

Sguardi d’energia è una campagna itinerante che offre gratuitamente, da quasi due anni, un programma di make up personalizzato alle pazienti con tumore ovarico con l’obiettivo di rispondere ai bisogni delle donne colpite da questo tipo di tumore, per aiutarle a riconquistare l’autostima e l’attenzione alla propria immagine, nonostante la malattia. È un’iniziativa promossa da ACTO onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico (www.actoonlus.it) con il supporto di Roche (www.roche.it) e in collaborazione con ZAO Organic Make-up (www.zaomakeup.it).

«Il servizio – sottolinea Nicoletta Cerana, Presidente di ACTO onlus – ha l’obiettivo di rispondere ai bisogni di ordine estetico e psicologico delle pazienti in cura. Con questo progetto ACTO onlus rinnova l’impegno nella battaglia contro il tumore ovarico, promuovendo una campagna che pone al centro la donna e la sostiene nel percorso di cura».

Il tumore dell’ovaio rappresenta la seconda causa di morte nella popolazione femminile dopo il tumore della mammella ed è considerato un killer silenzioso a causa della sintomatologia aspecifica e tardiva, responsabile del ritardo diagnostico. In Italia, ogni anno sono circa 6.000 le nuove diagnosi di tumore ovarico eppure, secondo una ricerca condotta da ACTO onlus, 6 italiane su 10 non conoscono questa patologia, oltre il 70% ne ignora i sintomi e non sa quali esami ginecologici dovrebbe effettuare per scoprirla in tempo. L’informazione promossa dalle associazioni è fondamentale per sensibilizzare tutte le donne sulla necessità di conoscere e non sottovalutare i sintomi di questa neoplasia silenziosa, e di sottoporsi a visite ginecologiche periodiche.

Dal punto di vista della terapia del tumore ovarico, negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti. Adesso si punta alla cronicizzazione della malattia, grazie all’avvento delle terapie anti-angiogeniche che impediscono al tumore di crescere e diffondersi, bloccando la neoformazione di vasi sanguigni che nutrono il tumore.

«Fin dagli Anni ‘80 – dice il Professor Rodolfo Milani – la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Ospedale di Monza che dirigo è, grazie alle capacità e alla visione del prof. Costantino Mangioni, una realtà di eccellenza nel trattamento delle neoplasie ginecologiche nel panorama nazionale e internazionale. Durante i dieci anni della mia gestione siamo stati capaci, nell’ottica di una visione moderna, di realizzare una presa in carico globale delle pazienti e ad essere protagonisti attivi nel progresso delle terapie chirurgiche e farmacologiche. Artefice di questa realtà è tutto il gruppo dei miei collaboratori, tra i quali in questa occasione voglio ringraziare la dottoressa Cristina Bonazzi e il professor Robert Fruscio, titolari dell’Ambulatorio di Oncologia in Età Fertile, per aver promosso e coordinato la realizzazione di questo evento».

Roche sostiene con entusiasmo “Sguardi d’energia”.  «Siamo orgogliosi di essere al fianco di ACTO fin dalla loro nascita e il progetto ‘Sguardi d’energia’ rappresenta la massima espressione della collaborazione che ci ha sempre contraddistinto – osserva Sergio Scaccabarozzi, Responsabile della ricerca clinica e ad interim Direttore medico di Roche Italia – il tumore ovarico colpisce profondamente la femminilità di queste donne e la campagna ha proprio l’obiettivo di infondere nuovamente alle pazienti, la voglia di prendersi cura del proprio aspetto nonostante la malattia».

«Da oltre 30 anni, Roche è impegnata nella ricerca di soluzioni per i principali tumori femminili, mettendo a disposizione terapie che hanno riscritto i libri di medicina come nel caso del tumore al seno HER2 positivo – continua Scaccabarozzi – ma altresì, siamo convinti che per un’azienda come Roche sia d’obbligo collaborare con le associazioni dei pazienti, per offrire alle donne un supporto che vada oltre alla ricerca scientifica e che si concretizzi in progetti capaci da un lato, di diffondere una corretta informazione e dall’altro, di sostenere queste donne che quotidianamente vivono il peso del tumore».

Partner d’eccezione del progetto è ZAO Organic Make-up, una linea di cosmetici bio, caratterizzati da formulazioni al 100% naturali e ricche di principi attivi biologici, rispettosi della pelle e dell’ambiente.

«Il ruolo di ZAO Organic Makeup è quello di fornire i prodotti di makeup e il supporto necessario alla realizzazione della settimana di maquillage allinterno di ogni centro oncologico coinvolto – spiega Davide Frigerio, Worldwide Sales Manager ZAO Organic Make-up – lobiettivo, ovviamente, non è solo quello di realizzare unbel trucco”: cerchiamo di far che al termine del trattamento la paziente abbia consapevolezza dellimportanza di aver cura di se stessa e della propria bellezza, pur nella difficoltà del momento che sta vivendo».

Informazioni: www.actoonlus.it -https://www.facebook.com/sguardidenergia

Il tumore ovarico: fatti e cifre

In Italia 42.580 donne convivono con un tumore ovarico (AIRTUM 2015 – Associazione Italiana dei Registri Tumori – www.registri-tumori.it) e sono circa 6.000 (Globocan 2012) i nuovi casi ogni anno con numeri in aumento. Ma secondo un’indagine promossa da ACTO onlus, in Italia il 60% delle donne non conosce questa patologia e il 70% non sa indicarne né i sintomi né gli esami a cui sottoporsi.

Per queste ragioni, in circa l’80% dei casi la diagnosi arriva in fase avanzata, quando ormai le possibilità di cura sono molto limitate. È quindi molto importante che ogni donna conosca innanzitutto i segnali che possono indicare il manifestarsi della malattia: gonfiore persistente dell’addome, fitte addominali, bisogno frequente di urinare, sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto, perdite ematiche vaginali, stitichezza o diarrea.

È altrettanto importante conoscere i fattori che aumentano il rischio di contrarre il tumore. Tra questi, i principali sono la familiarità e la presenza di una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 che aumenta anche di 50 volte il rischio di ammalarsi.

Conoscere i sintomi e i fattori di rischio permette una diagnosi tempestiva che può migliorare la sopravvivenza. Se infatti il tumore ovarico è diagnosticato in stadio iniziale la probabilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95%.

In campo oncologico l’obiettivo attuale delle terapie è la cronicizzazione della malattia: per il tumore ovarico, negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi in avanti grazie all’avvento delle terapie anti-angiogeniche che impediscono al tumore di crescere e diffondersi, bloccando la neoformazione vascolare che alimenta il tumore.

Grazie ai progressi della ricerca in ambito ginecologico, oltre agli antiangiogenici, per le pazienti affette da tumore ovarico con mutazione BRCA1 e 2 sono oggi disponibili altre nuove terapie, come i PARP inibitori.

 

Stefania Bortolotti

 

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