Mini serie sul web: “E’ tutto un attimo”

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Mini serie sul web: “E’ tutto un attimo”

Il diabete raccontato da chi lo vive ogni giorno. Quando una persona convive con il diabete anche un’attività semplice come dormire, fare colazione al bar, fare sport può creare ansie e preoccupazioni. Dal diabete non si può prendere ferie: non ci sono sabati, domeniche o feste comandate. Ogni momento della giornata è scandito da piccole routine quotidiane che consentono di tenere sotto controllo i valori glicemici.

Informare portando i messaggi dentro il quotidiano, per renderli concreti, diretti, e scegliendo uno stile narrativo anche un po’ ironico: è questo che si propone la mini serie per il web “È tutto un attimo”, idea nata e voluta dai pazienti stessi per raccontare il vissuto di una persona con diabete. E proprio un gruppo di pazienti ha suggerito i temi da affrontare, raccontandoli in piccoli spaccati di attività quotidiane che hanno interpretato come attori protagonisti.

“Siamo stati ben lieti di supportare questa iniziativa raccogliendo la volontà delle persone con diabete di sottolineare alcuni aspetti della loro quotidianità, in modo leggero, ma con un messaggio importante che sta nella consapevolezza che la qualità di vita è possibile grazie all’attenta e corretta gestione della patologia – commenta Massimo Balestri, General Manager di Roche Diabetes Italia (www.roche.it). – E in questo i pazienti hanno voluto riconoscere un ruolo chiave alle soluzioni messe a loro disposizione dalla ricerca scientifica, come i microinfusori di insulina. Che possono davvero avere un peso importante in termini di qualità della vita, soprattutto quando consentono di gestire la terapia in modo discreto.”

Negli ultimi anni sono stati fatti grossi passi avanti dal punto di vista tecnologico, che hanno consentito alle persone affette da diabete di vivere il più possibile una vita serena. Ad esempio nella terapia con il microinfusore, un trattamento alternativo all’uso di siringhe o penne per i soggetti diabetici che seguono terapie insuliniche intensive eseguendo l’autocontrollo regolare dei livelli glicemici.

Da una recente indagine condotta in 272 strutture e pubblicata su ‘Diabetes Technology and Therapeutics’ nel 2015 è però emerso che sebbene in Italia il microinfusore rappresenti una delle frontiere più avanzate dell’innovazione in questo campo, la sua diffusione è assai inferiore rispetto a ciò che sarebbe auspicabile sul piano sanitario e a quanto avviene negli altri moderni sistemi sanitari. Solo il 16% dei pazienti affetti da Diabete di tipo 1 è in terapia con microinfusore: in particolare il 27% in pediatria e il 15% nella popolazione adulta.

Gli sketch della mini serie web ripropongono in situazioni di tutti i giorni cosa significa la patologia, con la duplice finalità di avvicinare lo spettatore alla prospettiva del paziente e, allo stesso tempo, di sottolineare l’impatto che la tecnologia può avere sulla qualità di vita. Uno strumento grazie al quale i pazienti/attori parlano ad altri pazienti per dimostrare che sorridere non è vietato quando si parla di diabete, e ribadire il ruolo fondamentale del paziente stesso nella sua capacità di gestire la patologia e viverla come parte della propria esistenza.

Da un’idea di un gruppo di utilizzatori di microinfusore, grazie alla regia di Sergio Rinaldi, la realizzazione di REENO Film e al montaggio costruito dalla sapiente mano di Francesco Polise, la mini serie web è pubblicata in quattro puntate dal 30 giugno scorso sul sito: www.modusonline.it/miniserie e sulla pagina facebook

www.facebook.com/RocheDiabetesCareItaly.

 

Stefania Bortolotti

 

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