19° Congresso Internazionale di Medicina Estetica Agorà dal 12 al 14 ottobre a Milano: trend e novità del settore

Bellezza

Si tiene a Milano dal 12 al 14 ottobre il Congresso Internazionale di Medicina Estetica Agorà, giunto quest’anno alla sua 19ª edizione.

Per l’importante evento sono sbarcati nel capoluogo lombardo circa 3 mila medici provenienti da 15 Paesi: Stati Uniti, Brasile, India, Russia, Sud Africa, Messico, Cina, Giappone, Turchia, Corea oltre che Europa.

Una tre giorni di confronto sui trend della Medicina Estetica, le novità del settore e le esperienze cliniche.

Dal Congresso è emerso che l’età in cui le donne ricorrono alla medicina estetica per la prima volta si è abbassata. Nessun botox party e nessun intervento prettamente estetico, ma solo trattamenti correttivi di gravi deformità e preventivi per inestetismi che potrebbero nascondere problemi  più gravi e degenerare in stati patologici. Questi i dati dell’ultima indagine statistica condotta dalla Società di Medicina a Indirizzo Estetico Agorà, in collaborazione con AtlanteSanità e WelfareLink, presentata in questi giorni al  Congresso.

Prof. Alberto Massirone, presidente Agorà

Prof. Alberto Massirone, presidente Agorà

“In Italia, le pazienti sotto i 18 si rivolgono al Medico Estetico per prevenire e curare la PEFS, ovvero la “cellulite”, o meglio tutti quegli inestetismi che si racchiudono sotto la denominazione generica di “cellulite” ma che spesso riguardano la ritenzione idrica, gli accumuli adiposi e le disfunzioni dell’apparato circolatorio. La cosiddetta cellulite colpisce circa il 90% delle donne in età fertile, a partire dall’età puberale, e alla sua formazione concorrono indubbiamente l’assetto ormonale e  fattori predisponenti, come la conformazione e la razza (le donne caucasiche sono tendenzialmente più soggette delle asiatiche o delle africane), ma anche stile di vita, abitudini alimentari, errori posturali. Con un approccio preventivo si possono correggere quei fattori scatenanti o aggravanti la patologia ed evitare che questa si manifesti e degeneri in insufficienza veno-linfatica, stasi delle estreme propaggini del circolo veno-linfatico, ipertrofia delle cellule adipose”, spiega il prof. Alberto Massirone, presidente del 19° Congresso Internazionale  di Medicina Estetica Agorà, in corso a Milano.

I trattamenti per la PEFS prediletti dalle giovanissime, secondo quanto emerge dall’Osservatorio permanente Agorà, sono meccanostimolazione e laser (valgono il 50% delle richieste), seguite dai laser Q-Switched per correggere le ipercromie e rimuovere i tatuaggi (entrambe 43%). Anche tra le Millennials l’attenzione si concentra sulla cellulite, ma con una predilezione per la mesoterapia, il trattamento più richiesto con il 32%, seguita da rimozione dei tatuaggi (29%), trattamenti topici e peeling (25%). Nel panorama maschile, invece, non si registra un grande ricorso alla Medicina Estetica sotto i 18 anni, a esclusione delle consulenze nutrizionali che rappresentano il 23% delle richieste, né nella fascia 19-34 anni dove i trattamenti richiesti sono prevalentemente laser Q-Switched per i tatuaggi.

Congresso Internazionale di Medicina Estetica Agorà“Come si può notare da questi dati”, spiega il prof. Massirone, “nelle donne, da sempre più ricettive per tutto quello che riguarda la salute, il benessere e la cura di sé, le richieste di procedure di Medicina Estetica sono maggiori, sia in termini numerici che di varietà di trattamenti, e interessano anche le giovanissime. Il monito è però quello di rivolgersi a Medici Estetici preparati, formati a una scuola quadriennale e aggiornati. Non scegliete il professionista in base agli sconti che applica, perché  in gioco c’è la vostra salute”.

Ma è nella fascia 35-50 anni che si impennano le richieste, maschili e femminili: se per lei in cima ai desideri ci sono i peeling chimici (78%), seguiti da trattamenti per la cellulite (cavitazione, 72% e carbossiterapia 70%), rivitalizzazione cutanea (70%) e tossina botulinica, con un 67% di richieste, tra gli uomini spopolano i trattamenti antiaging: filler e peeling chimico al primo posto (65%), seguiti da rivitalizzazioni cutanee (64%) e tossina botulinica (63%). La classifica delle richieste femminili si sovrappone con quella maschile solo nella fascia 51-64 anni, dove vincono i fili di sostegno e la biostimolazione con un 47% di trattamenti eseguiti.

“La grande richiesta di trattamenti antiaging non è mera espressione di vanità o di una necessità indotta da una società improntata sempre più sull’immagine”, spiega il prof Alberto Massirone, “voler invecchiare bene, in salute e nella migliore forma possibile è un desiderio naturale. Gli studi scientifici suggeriscono che solo il 25% di quanto tempo viviamo è dettato dai nostri geni, l’altro 75% è determinato dai nostri stili di vita e dalle scelte quotidiane che facciamo. L’aspettativa di vita si allunga, anche la vita professionale è dilatata, oggi a 50 si è nel pieno della propria carriera, ma anche della vita sociale e in molti casi si vive l’inizio di una nuova relazione di coppia. Si hanno figli molto più avanti con l’età e tutto questi ci porta in maniera naturale e legittima a desiderare di invecchiare bene, di vivere al massimo delle nostre possibilità ogni periodo della vita”.

 

 

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial