‘Cambia la terra’: i risultati della campagna di sensibilizzazione promossa da FederBio in partnership con Probios
Cambiare la Terra, partendo dalle piccole scelte quotidiane e, in particolare, da un’alimentazione responsabile. È questo l’obiettivo di ‘Cambia la Terra’, il progetto di sensibilizzazione e informazione promosso da FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sugli effetti nocivi di pesticidi e fertilizzanti di sintesi sui campi.
La realizzazione di questo progetto e dei suoi strumenti, è stata resa possibile grazie al sostegno di importanti aziende del biologico – tra cui Probios – che hanno scelto di supportare la campagna web #ipesticididentrodinoi, che nel mese di novembre ha raccontato in differita l’esperimento condotto su una famiglia italiana (mamma, papà e due figli) alle quale è stato chiesto di condurre un’alimentazione a base di prodotti biologici per 15 giorni. Nel corso della conferenza stampa organizzata il 30 novembre a Roma sono stati resi noti i risultati delle analisi condotte sulla famiglia D prima e dopo il cambio della dieta.
In complesso, su 16 analisi delle urine – quattro per ognuno dei membri della famiglia – effettuate da un laboratorio accreditato di Brema, ben 13 hanno dato risultati estremamente positivi, con significative differenze tra prima e dopo la dieta (solo in un due casi non si sono registrati miglioramenti). Madre, padre, due bambini di 7 e 9 anni: per tutti loro e per quasi tutte le sostanze chimiche analizzate, si è passati da livelli di contaminazione alti a quantità molto basse e spesso sotto i limiti di rilevabilità. La “decontaminazione” ha funzionato per alcuni degli insetticidi più utilizzati dall’agricoltura convenzionale (clorpirifos e piretroidi) e per il glifosato, l’erbicida contro cui si è mobilitata l’opinione pubblica e una parte della ricerca a livello europeo e non solo.
Un’indicazione importante del fatto che la chimica contenuta negli alimenti da agricoltura convenzionali – anche in presenza di cibi che rispettano le soglie stabilite di fitofarmaci, come capita nella maggior parte dei prodotti consumati in Italia – rimane e si accumula nel nostro corpo, con conseguenze che ancora non sono state totalmente studiate e comprese.
L’insetticida clorpirifos, ad esempio, prima della dieta era presente nelle urine del bambino più piccolo con oltre 5 microgrammi per grammo di creatinina, un valore più di tre volte maggiore della media statistica (*) che è 1,5 (microgrammi/g). Dopo quindici giorni di dieta biologica concentrazione dell’inquinante è scesa a un ben più tranquillizzante valore di 1,8 microgrammi. Mentre nelle analisi del padre, Giorgio, la stessa sostanza – che era più bassa in partenza – non è più rilevabile dopo la dieta. Per il glifosato, il risultato positivo del dopo dieta non cambia. Nel padre raggiungeva concentrazioni pari a più del doppio della media della popolazione di riferimento: dopo 15 giorni di cibi senza chimica, le tracce di erbicida non ci sono più. E lo stesso è successo ai bambini. Prima dei 15 giorni il più piccolo era a quota 0,19 microgrammi di glifosato per litro e la più grande a 0,16 rispetto a una media, per la popolazione di riferimento, di 0,12 microgrammi/litro: ora i residui di erbicida sono assenti.
Tra i portavoce del progetto anche Probios, che ha scelto di collaborare a sostegno di questa iniziativa e di diffondere anche sui suoi canali social un progetto che desidera produrre un’informazione chiara e trasparente sul sistema dell’agricoltura industriale, per scuotere le convinzioni e le abitudini mutuate da tanti anni di consumo passivo.
Risultati importanti che dimostrano come un’alimentazione BIO possa concretamente favorire il nostro benessere e aiutarci a rendere il nostro mondo migliore. Probios, leader in Italia nella distribuzione degli alimenti biologici e vegetariani, nasce infatti nella convinzione che il BIO non sia soltanto motivo di business, ma anche una scelta etica, a beneficio della nostra salute e di quella dell’ambiente.
“Per Probios è imprescindibile preoccuparsi e prendersi cura delle persone e dell’ambiente: acquistare prodotti certificati bio significa infatti scegliere società che pretendono un’accurata selezione dei metodi di coltivazione delle materie prime, e che non cedono all’uso di diserbanti, antiparassitari, concimi chimici e di sintesi che inquinano la nostra terra, le nostre acque e la nostra aria. Ed è proprio questo il motivo per cui abbiamo deciso di diventare partner di ‘Cambia la Terra’”, spiega Fernando Favilli, Presidente Probios. “infatti, scuotere le convinzioni e le abitudini mutuate da tanti anni di consumo passivo, invitando tutti ad diventare cittadini consapevoli e consumatori attenti. Grazie a questa iniziativa, i consumatori avranno l’opportunità di conoscere quali sono i benefici tangibili di un’alimentazione BIO sulla nostra salute: le analisi della Famiglia D ci mostrano infatti come, anche in poco tempo, una dieta biologica sia in grado di depurare il nostro organismo, con importanti risultati nel lungo periodo”.
In questo contesto, FederBio ricopre un ruolo primario: grazie alla sua azione costante e all’iniziativa ‘Cambia la Terra’, desidera tutelare chi – come Probios – agisce in maniera trasparente e nel rispetto delle leggi attuali,
tutelando la qualità del bio e agevolandone la crescita e la valorizzazione anche attraverso un impulso alla ricerca scientifica.
‘Cambia la Terra’, basata su progetti di ricerca assolutamente indipendenti, si pone proprio come un punto di contatto e di confronto sempre aperto con tutti coloro che vogliono saperne di più, proporre il loro punto di vista o creare un dialogo. Il progetto propone notizie, inchieste e approfondimenti liberamente consultabili sul sito internet cambialaterra.it e diffuse anche tramite i canali social: una piattaforma sempre aggiornata dove gli utenti potranno raccogliere informazioni corrette sulle ragioni dell’ambiente, dei cittadini e dell’agricoltura biologica e pulita.
Al seguente link è disponibile il video nel quale la Famiglia D racconta la sua esperienza e i risultati dell’esperimento: https://www.youtube.com/watch?v=6NQjvk8XFSA
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