Primo giorno dei saldi invernali a Milano. Rilevazioni di Federmodamilano (Confcommercio Milano)

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Saldi invernali milanesi: dalle prime rilevazioni effettuate da FederModaMilano (Confcommercio Milano) emerge un andamento in linea con lo scorso anno.

Una partenza non effervescente – rileva Renato Borghi, presidente di FederModaMilano – che ha visto comunque numerosi consumatori a caccia dell’affare e della qualità nei nostri negozi. Ciò lascia ben sperare. Auspichiamo, quindi, che nei prossimi giorni possano crearsi le condizioni favorevoli a quegli acquisti che davvero garantirebbero agli operatori commerciali la liquidità necessaria in vista dei vicini appuntamenti di presentazione delle nuove collezioni di moda. Nell’ultimo sondaggio effettuato da Federmodamilano, la stragrande maggioranza dei soci si era espressa per posticipare i saldi all’effettiva fine stagione: al termine di gennaio o, addirittura, a febbraio. A fronte di un mercato che si sta evolvendo e di nuove esigenze, riproporremo agli operatori un nuovo sondaggio”.

Affluenza in centro città, nelle vie commerciali e, in particolare, nei negozi dei centri commerciali. Prodotti più venduti in questa prima giornata: maglieria, camiceria, scarpe. Il freddo di questi giorni ha incentivato anche gli acquisti dei piumini, mentre per i capi spalla si tende ad aspettare ancora qualche giorno con il pieno rientro in città dei milanesi. Le aspettative degli operatori – rileva Federmodamilano – appaiono positive.

Lo scontrino medio è di poco superiore ai 100 euro. La percentuale media di sconto si è attestata sul 30%.

Con l’avvio dei saldi invernali 2019 sono tornati i “Saldi chiari” promossi da FederModaMilano in sintonia con le associazioni dei consumatori.

“Saldi chiari” in sintesi

Carte di credito. Durante i saldi l’operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito.

Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all’atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l’operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall’emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato).

Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.

Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena.

Riparazioni. Se il costo per l’adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l’operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente.

 

 

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