Principle of Hope. St art. L’arte per tutti

Principle of Hope

Principle of Hope. St art. L’arte per tutti

Mostre, dibattiti, incontri, proiezioni, commemorazioni si svolgono nella Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale che celebra  il 27 gennaio di ogni anno le vittime dell’olocausto.

Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella ricorda che : “Combattere ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo è dovere morale”. “E di rifiutare – come ammonisce la senatrice Liliana Segre – l’indifferenza, un male tra i peggiori”. Francesco Minisci, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, che in questi giorni ha accompagnato un gruppo di studenti nella loro visita ad Auschwitz, raccomanda “la necessità di rimanere vigili e attenti di fronte all’odio e alle discriminazioni di ogni natura, da rigettare in ogni loro forma”.Principle of Hope

A Milano, fra le altre iniziative, in occasione della Giornata della Memoria, nello spazio eventi al 3° piano del Mondadori Store di piazza Duomo si inaugura la mostra “Principle of Hople”, curata da Bosmat Niron – project manager Orit Yaghoubzadeh, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Milano. La mostra fa parte del progetto “St art. L’arte per tutti” di Mondadori Store curato da Angelo Crespi e dedicato all’arte contemporanea. Il proposito è di gettare “semi per il futuro”, rendendo la memoria di un evento tragico come l’Olocausto il terreno fecondo nel quale far crescere un nuovo modo di concepire il rapporto con il prossimo e la responsabilità che l’uomo ha nei confronti dell’umanità, del mondo, della natura.

Due presenze straordinarie danno un ulteriore significativo contributo all’inaugurazione della mostra: Yoel Harel – internato da bambino insieme alla sua famiglia e sopravvissuto alla deportazione – giunto direttamente da Israele per raccontare agli intervenuti la sua storia e la cantante lirica Elena Laino che esegue il “Va’ pensiero” di Giuseppe Verdi. L’opera, tratta dal Nabucco, narra la nostalgia e la speranza del popolo ebraico, ridotto in schiavitù, di tornare alla libertà di amare la propria terra, i propri valori e la propia fede in Javè.

Anche il cibo, in questa mostra, rappresenta una forma d’arte particolare. Marzia Riva, foodblogger di Milano accreditata VEGANOK, specializzata in cucina vegana e crudista dice: “credo che il cibo sia uno dei mezzi più potenti di comunicazione. Crea unione, condivisione, cultura, facilita e consolida le relazioni.”

Le opere esposte sono di: Paolo Colombini, Ilana Teman, Nili Kashani, Yoel Harel, Nirit Gilad Ovadia, Zohar Bahari, Serafino Rudari, Mario Golizia, Niron Bosmat, Ezra Hadar, Alessandro Arnaboldi, Shabtai Amedi, Katiuscia Rovaris.

Ognuno di loro racconta il tema, il significato dell’opera stessa. Il titolo dell’opera di Shabtai Amedei  è “Fragment of hope” e così la descrive: “Muro del Pianto a Gerusalemme, o Kotel, in ebraico, è l’ultimo residuo per il popolo ebraico dalla distruzione di due templi storici. Per secoli, questo luogo sacro ha svolto un ruolo importante nelle preghiere di milioni di ebrei, sia spiritualmente che come un luogo fisico di culto. Nel corso degli anni, il Kotel è diventato il simbolo fondamentale della fede ebraica… Ogni anno il Kotel attira milioni di persone, ebrei e non ebrei da tutto il mondo, che sono uniti insieme nella speranza e preghiera per un futuro migliore a livello personale, nazionale e universale”. “Principle of Hope” è contrapposto all’attualità e all’ideologia della “fine della storia”. “Il Principio Speranza – che fonda la sua antologia sulla potenzialità dell’essere e sull’apertura al cambiamento – risulta ricchissimo sui temi sempre aperti.

Principle of Hope. St art. L’arte per tutti.

Milano, Mondadori Megastore, piazza Duomo 1

Dal 27 gennaio al 3 febbraio 2019

 

Judith Maffeis Sala

 

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