couperose

Al riparo dall’inverno

Freddo, sbalzi termici, qualche stravizio a tavola, l’età… Sul banco degli imputati, i responsabili delle antiestetiche chiazze di rossore sul viso sono molti. Per impedire che si trasformino in couperose o per eliminarla se è già apparsa ci sono cosmetici specifici e trattamenti d’avanguardia.

Da bambine, tutti trovavano irresistibili quei pomelli rossi che ci facevano assomigliare a deliziose mele da sgranocchiare. Crescendo, a imporporare le guance era la timidezza che ci donava una grazia speciale. Ma adesso che siamo donne fatte, c’è poco da dire: quel rossore che ci invade dopo un aperitivo, una cena o mentre siamo all’aperto è una vera seccatura. Anche perché è accompagnato dalla minacciosa prospettiva che si trasformi in couperose, la definitiva rottura dei capillari del viso (naso e guance soprattutto).

E’ vero che anche i problemi di couperose si possono risolvere con un raggio laser (che agisce in modo selettivo solo sulla zona da trattare) oppure ricorrendo alla diatermocoagulazione, il cui obiettivo attraverso il calore, è quello di coagulare i vasi capillari, ma se ci fosse il modo per evitare che i capillari si dilatino, procurandoci inestetismi e fastidi, saremmo molto più contente…

Dottor Dario Tartaglini

Dottor Dario Tartaglini

Tra l’altro in inverno, il problema pelle delicata si fa sentire con prepotenza (come del resto in estate, anche se sotto l’abbronzatura, non ci accorgiamo che guance e naso soffrono tremendamente dell’esposizione al sole). Cosa fare dunque per proteggere pelle sensibile e capillari fragili dalle aggressioni del freddo, del vento e degli sbalzi di temperatura? Ne parliamo con il Dottor Dario Tartaglini, Direttore Sanitario di Betar Medical, Centro Specializzato in Medicina Estetica di Milano.

“Il clima rigido è un vero nemico della pelle – sottolinea Tartaglini – capace di indebolirne le difese, di impoverire la protezione idrolipidica ed irritare i vasi sanguigni più superficiali che, sottoposti a questi strapazzi, finiscono col perdere la loro naturale elasticità. In questo modo al sangue diventa difficile scorrere: i capillari indeboliti ne rallentano il passaggio, lo bloccano e può capitare che addirittura si rompano. Ecco le macchie di rossore e, con il passare del tempo, ecco la couperose, cioè quella dilatazione irreversibile dei vasi più superficiali. Che infatti, osservando le guance ed il naso con una lente di ingrandimento, appaiono come una ragnatela di fili sottili rossi e blu. Ma, intervenendo non appena si manifestano i primi rossori, il problema couperose può essere prevenuto, o quanto meno contenuto, con successo”.

Difese rinforzate

Il primo passo consiste nel proteggere adeguatamente la pelle. Quindi, la si nutre ed idrata in modo che possa riorganizzare le sue difese naturali, cioè la famosa barriera idrolipidica. Queste significa scegliere con particolare attenzione i cosmetici con cui trattarla. Che dovranno essere studiati specificamente per rispondere al problema della sensibilità cutanea e della fragilità capillare. Suggerisce Tartaglini: “Dal sapone con cui lavare il viso al mattino allo struccante della sera, dalla crema da giorno a quella da notte  fino alla maschera, dovrete scegliere prodotti che rispettino la pelle. Niente sostanze aggressive (irritano il viso già sensibilizzato); avanti con principi nutritivi ed idratanti che rinforzano le difese (proteine, lipidi, vitamine, estratti vegetali capaci di irrobustire anche il microcircolo, come i flavonoidi)”.

Nemici da evitare

Sbalzi termici quando si passa da un ambiente surriscaldato all’aria aperta gelida. Vento e sole sono altrettanti attentati alla salute dei capillari indeboliti. Le cure cosmetiche aiutano, certo, ma è assolutamente necessario evitare che il viso venga aggredito così direttamente. Abituiamoci a ripararlo con sciarpe e foulard, a proteggerlo dall’esposizione diretta ai raggi del solari, a lasciarli il tempo di abituarsi alle variazioni di temperatura. Ma non solo.

“Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante – continua Tartaglini. Per rinforzarli, è necessario mangiare con regolarità e abbondanza cibi ricchi di flavonoidi (un gruppo di sostanze capaci di irrobustire il microcircolo e decongestionarlo). Quindi sarà bene fare scorpacciate di frutta (in primo luogo mirtilli neri), agrumi e lamponi; verdura, con preferenza per quella a foglia verde; germe di grano. Inoltre, per potenziare l’efficacia dei flavonoidi, dobbiamo associare la vitamina C. Da evitare, al contrario, tutti gli alimenti che irritano o danneggiano la rete sanguigna: alcool in prima linea, cioccolato, insaccati, spezie piccanti e fritti”.

In merito, conclude Tartaglini: “A tavola, dovremmo concederci pasti leggeri consumati con tranquillità: nemica numero una della buona circolazione, infatti, è la “tachifagia”, cioè la pessima abitudine di magiare in fretta e furia. Pericolosissimo, poi, il fumo che, esercitando un’azione violentemente costrittiva sui capillari, ne diminuisce la capacità di difesa e l’elasticità”.

Info: Dottor Dario Tartaglini, Direttore Sanitario  Betar Medical –  Centro medicina estetica – Via Melzi D’Eril, 26 – 20154 MILANO – Tel. 02/36684785/6  –  info@betarmedical.itwww.betarmedical.it

 

Stefania Bortolotti

 

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