La Vergine Leggente di Antonello da Messina al Museo Poldi Pezzoli di Milano

Vergine Leggente, Museo Poldi Pezzoli

La Vergine Leggente di Antonello da Messina al Museo Poldi Pezzoli di Milano

Emozionata, felice e soddisfatta, la direttrice del Museo Poldi Pezzoli di Milano, Annalisa Zanni, nel presentare l’importante donazione, annuncia: <<E’ per noi motivo di orgoglio accogliere quest’opera testimoniante l’affetto che i collezionisti nutrono nei confronti del Poldi Pezzoli. La considerano la “casa” adatta a custodire le loro opere collezionate nel tempo e sanno quanto studio e dedizione ci sono dietro l’accettazione e valorizzazione di una donazione>>.

Il dipinto ritrae una giovane donna raffigurata di tre quarti, con il volto bianchissimo, come il velo che le copre la testa, le orecchie, il collo. Tra le mani ha un libro aperto, ma il viso è girato verso lo spettatore, gli occhi sembrano seguire un pensiero improvviso.

Indossa una veste blu su cui è appuntata una spilla di perle con un rubino. Due angeli le tengono sospesa sulla testa una corona da cui fioriscono gigli, simbolo di castità e purezza.

Bella, enigmatica, fiamminga nell’aspetto e nell’iconografia la “Vergine leggente” – tempera e olio su tavola 38,7 x 26 cm – è stata donata da Luciana Forti in memoria del padre Mino al museo Poldi Pezzoli e verrà collocata nel Salone dorato, tra gli altri capolavori. Il suo valore è stimato intorno ai 5 milioni di euro ed è stata attribuita alla fase giovanile di Antonello da Messina (1430 circa – 1479) da Roberto Longhi (1890 – 1970) in una lettera al proprietario, datata 27 marzo 1944; in questa lettera Longhi accosta l’opera ad altre giovanili di Antonello da Messina, quali il San Gerolamo penitente del Museo Civico di Reggio Calabria  – tecnica mista su tavola di noce 39,9 x 30 cm databile 1460-1465 circa –  e la Crocifissione di Sibiu, Romania – tempera e olio su tavola 39 x 22,5 cm, databile 1463 – 1465 circa – .

In occasione della donazione l’opera è stata sottoposta ad un piccolo intervento conservativo da parte dei laboratori di restauro di Open Care – Servizi per  l’Arte, che avevano già eseguito un importante restauro in occasione del prestito dell’opera per l’esposizione monografica dedicata ad Antonello da Messina,  tenutasi nel 2006 alle Scuderie del Quirinale.

In quell’occasione furono realizzate importanti indagini diagnostiche,  utili ai fini degli studi per l’attribuzione del dipinto.

Presso il museo Poldi Pezzoli saranno organizzate visite guidate di approfondimento legate all’opera a cura di Ambarabart.

Antonello da Messina,  soprannome di Antonio di Giovanni da Antonio,  fu il primo nel difficile equilibrio di fondere la luce, l’atmosfera e l’attenzione al dettaglio della pittura fiamminga. I suoi ritratti sono celebri per vitalità e profondità psicologica. “Salvator Mundi”,  olio su tavola 38,7x 29,8 cm, databile 1465 – 1475 circa, conservato nella National Gallery di Londra, è la sua prima opera firmata e datata.

Segnaliamo inoltre a maggior conoscenza delle opere del principale pittore siciliano del Quattrocento, che la mostra “Antonello da Messina” , dopo Palazzo Abatellis a Palermo, a cura di Gianfilippo Villa, apre al pubblico da giovedì 21  febbraio sino al 2 giugno 2019 a Palazzo Reale a Milano. Frutto della collaborazione fra Regione Siciliana e Comune di Milano, con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira, vengono esposte una ventina di opere sulle 35 della biografia ufficiale.

La Vergine Leggente, Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12, 20121 Milano – tel. 02-794889, 02-796334

Apertura: da mercoledì a lunedì dalle ore 10.00 alle 18.00. Chiuso il martedì.

Per informazioni: museopoldipezzoli.it

Ingresso: 10 euro – 7 euro ridotto

Il nuovo inquilino: un esperto terrà una lecture di 30 minuti davanti al capolavoro

Mercoledì 20 febbraio, ore 13-13,30 e 13,30-14.00 (ingresso al museo 7 euro, visita guidata 5 euro)

Capolavoro dopo il lavoro: giovedì 7 marzo ore 18,30 – 19,00 (ingresso al museo 7 euro, visita guidata 5 euro)

Indispensabile la prenotazione a info@ambarabart.com

 

Judith Maffeis Sala

 

 

 

 

 

Condividi