Ho messo un kilo di autostima in più, lascio?

Gianfranco Chimirri e Antonio Giglio, Unilever

Ho messo un kilo di autostima in più, lascio?

Ho messo un kilo di autostima in più, lascio? fa parte del programma della sesta edizione Tempo delle Donne, interamente dedicata al Tema dei Corpi.

Dopo un preludio di due settimane con eventi diffusi – oltre cento in tutta la città di Milano – si è giunti al gran finale, da venerdì 13 a domenica 15 settembre.

Al Teatro dell’Arte, presso il Palazzo della Triennale, sabato 14 settembre un foltissimo pubblico di spettatori, composto da donne di tutte le età, moltissimi genitori, papà e mamme con bambini, ha assistito alle interviste, alle risposte e alle confidenze degli invitati che si confrontavano sul tema dell’autostima.

Dove, brand che da sempre sostiene la bellezza autentica delle donne, ha promosso insieme a “Il Tempo delle Donne” (Corriere della Sera) un incontro sul delicato tema dell’autostima, quindi:

“Ho messo un kilo di autostima in più, lascio?  Togliere il non dalla frase “Non sono abbastanza…”

Perché le donne – soprattutto le donne – hanno così poca autostima? Più di sette su dieci, secondo una ricerca, ammettono di non credere nella bellezza, nel valore e nel potenziale del proprio corpo e della propria intelligenza. Ma qualcosa sta cambiando: il verbo “accettarsi” non ha più il significato di un compromesso al ribasso. E, come diceva Seneca, la strada per essere felici passa da lì: “Mi chiedi qual è stato il mio progresso? Ho cominciato ad essere amico di me stesso”.

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A confrontarsi sul tema e a raccontare il proprio vissuto ed il proprio punto di vista sono state Annalisa (Annalisa Scarone), 34 anni, cantautrice, conduttrice televisiva, autrice e compositrice anche per altri cantanti. Dal 2011 si annoverano i diversi premi a lei assegnati e nel gennaio 2018 è stato annunciato il suo sesto album Bye Bye. Nel giugno 2019 è stato pubblicato il singolo inedito Avocado Toast.  A lei l’autostima, che nel tempo ha conquistato, ora non manca.

Così come appaiono sereni il regista Francesco Ghiaccio e le attrici Giulia Barbuto e Giulia Fiorellino del cast di Dolcissima: “Umiliare una persona per il suo aspetto fisico è una delle abitudini che accomunano tanti adolescenti, ma le ragazze dai kili di troppo, partecipando ad una gara di nuoto sincronizzato, metteranno in atto la propria rivincita”.

La psicoterapeuta Stefania Andreoli, 40anni, analista, che lavora da sempre con gli adolescenti, le famiglie e la scuola, occupandosi di prevenzione, formazione, orientamento e clinica, chiama sul palco Antonio Giglio, marketing manager di Unilever Italia che dichiara: <<Dove progetto autostima promuove l’importanza dell’autostima come elemento fondamentale del benessere psico-sociale della persona, come valore alla base di relazioni positive con la propria immagine. Prevede un programma formativo integrato con workshop realizzati in collaborazione con l’associazione Fondo Scuola Italia e con materiali a supporto sia delle scuole che delle famiglie, fruibile gratuitamente sul sito web Dove.>> 

Chiara Maestri, real girl protagonista della campagna pubblicitaria afferma: << La vera bellezza è accettare la propria unicità, l’autostima è la forza per costruire una solida identità e delle relazioni sociali positive.>>

La nota finale, piacevolissima, è stata affidata all’attrice Stefania Sandrelli insieme alla figlia Amanda e alla nipote Elena. Elvira Serra le intervista.

Amanda è nata dalla relazione di Stefania con Gino Paoli – a quel periodo Gino Paoli era sposato ma Stefania non lo sapeva. Ad Amanda, 54 anni, due figli maschi, Rocco e Francisco, divorziata dal marito, Elvira Serra (una firma del Corriere della Sera) chiede sul rapporto con la madre. <<Avevo otto anni quando mamma si mise d’accordo con mio padre, Gino Paoli, che mi sarei trasferita da lui a Milano, con Anna sua moglie e il figlio, mio fratello Giovanni, mio coetaneo. Mamma soffriva molto per questa separazione ma così decise perché con suo marito Nicky Pende litigava ogni giorno. Vito, mio fratello, il loro figlio, era appena nato.  Mamma mi regalò un bambolottino eguale a quello per sé come pensiero in comune. A vent’anni debuttai nel cinema con lei nel film L’Attenzione; a ventisette anni interpretai con mio padre la canzone “La Bella e la Bestia”. Con mamma il rapporto è sempre stato di grande confidenza.>>

Elena, 19 anni, figlia di Vito, racconta: <<Io e nonna facciamo delle cose insieme, per esempio, guardiamo la luna. Se siamo lontane e c’è la luna piena, lei mi chiama per dirmi che mi pensa. D’estate cerchiamo “gli occhi di Santa Lucia”, le conchiglie di cui lei è fissata; dice che portano fortuna. Stiamo le ore a cercare sotto il sole, lei col suo cappello. Qualche anno fa, mi ha fatto una collanina di conchiglie, forse è questo l’oggetto che più mi fa pensare a lei, il regalo che più rappresenta nonna.>>

 

Judith Maffeis Sala

 

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