Pelle sotto zero

Pelle sotto zero

Pelle sotto zero

Pelle sotto zero

Gli sbalzi di temperatura. Il freddo. Il fumo. L’inquinamento. Come reagisce la nostra pelle? E come possiamo assicurarle la massima protezione?

Anche quest’anno il freddo è arrivato… e la prima a soffrirne è la nostra pelle. Il motivo? Impoverendo il film idrolipidico (la barriera di protezione dagli agenti esterni) le basse temperature seccano la pelle, la rendono poco elastica, grigia e soggetta alla formazione di rughe.

Infatti, lo shock termico subito, impedisce che le arrivi il giusto nutrimento e la corretta idratazione. Ecco perché è facile che nei mesi invernali la pelle si sensibilizzi, mostrando arrossamenti, screpolature, eczemi e persino fenomeni di couperose.

Protezione sul viso

“Le prime cure anti-freddo vanno dedicate al viso, il più esposto alle intemperie –  osserva il Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario di BETAR MEDICAL, Centro Specializzato in Medicina Estetica a Milano – E’ il momento di dedicargli cure speciali: mai dimenticare di applicare ogni mattina un prodotto protettivo ed idratante.

L’ideale? Una crema ricca di principi attivi, ottima anche come base per il trucco e ancora più valida se il prodotto contiene filtri solari per gli UVA, raggi da non sottovalutare perché presenti anche nei mesi invernali e responsabili di un precoce invecchiamento della pelle.

Se andate in montagna, non dimenticate un buon prodotto solare con fattore di protezione elevato verso UVB+UVA, soprattutto se siete di carnagione chiara, i cosiddetti fototipi bassi, per evitare i danni di un’esposizione non protetta.

Se invece, l’epidermide è soggetta a couperose, meglio affidarsi ad un preparato studiato ad hoc, che garantisca un effetto lenitivo oltre che protettivo.”

Se la pelle è molto secca, una volta alla settimana concedetevi una maschera nutriente: previene le screpolature e rinforza la strato superficiale.

I prodotti idratanti e i fondotinta sono indispensabili in questa stagione perché creano una vera e propria “barriera” difensiva contro i ripetuti attacchi esterni e contro lo smog: l’inquinamento è infatti uno dei nemici più temibili perché disidrata la pelle, la rende ruvida e la opacizza intasando i pori.

Sottolinea il Dottor Tartaglini: “Da non trascurare è la cura delle labbra, molto sensibili in quanto prive del film idrolipidico e dello strato corneo. Durante il giorno non deve mancare l’applicazione frequente di un velo di burro cacao o di un rossetto scelto tra le formulazioni più idratanti ed antinvecchiamento.”

Corpo al sicuro dal grande freddo

Anche il corpo vuole la sua parte di protezione. “Dopo la doccia o il bagno – suggerisce l’esperto – applicate un scrub con un leggero massaggio circolare per rinnovare lo strato di cellule morte e rendere la pelle liscia, compatta e morbida.

Insistete su gomiti, spalle, ginocchia, glutei e talloni: d’inverno la pelle, coperta da indumenti pesanti, si ispessisce a causa degli sfregamenti con i tessuti. Attenzione anche ai piedi, che possono soffrire di geloni, rossori e gonfiori dolorosi; in questi casi vanno trattati dolcemente con acqua tiepida e detergenti non aggressivi.

Docciature fredde e calde invece alternate aiutano a stimolare la circolazione corporea, mentre subito dopo un’accurata asciugatura è utile applicare ovunque un prodotto specifico ad azione idratante ed emolliente che migliori l’elasticità cutanea.”

Morbidezza a portata di mano

Le mani sono le prime a mostrare i segni del freddo con ruvidità, screpolature, taglietti ed arrossamenti. Ogni volta che le si lava, dopo averle asciugate con cura, bisogna applicare un prodotto specifico protettivo ed anti-età, sfregando poi i due dorsi delle mani in modo di massaggiare l’epidermide e far assorbire bene la crema.

Gambe belle anche con il freddo

Con il freddo, le gambe vanno incontro ad inconvenienti diversi da quelli della bella stagione. Più subdoli, ma non meno sgradevoli: problemi di circolazione causati dal riscaldamento artificiale e da abiti fascianti, aumento di peso e peggioramento della cellulite dovuti a cibi più conditi e calorici, diminuzione dell’attività fisica.

E poi? I capillari in evidenza, il gonfiore e i crampi: sono i segnali di una difficoltà a carico della circolazione venosa. Cosa fare? “Camminare per almeno mezz’ora al giorno a passo sostenuto, consiglia il Dottor Tartaglini. E la mattina, appena alzate, qualche minuto di pedalata in aria aiuta ad aprire la giornata in leggerezza.”

Info: Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario  BETAR MEDICAL –  Studio Polispecialistico di Medicina e Chirurgia – Via Melzi D’Eril, 26 –20154 MILANO – Tel. 02/36684785/6 info@betarmedical.itwww.betarmedical.it

 

Stefania Bortolotti

 

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