Pazienti ematologici e COVID-19

Pazienti ematologici

Pazienti ematologici e COVID-19

pazienti ematologici

L’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma – www.ail.it) mette in campo – anche per il mese di Maggio – servizi telefonici e web per far fronte al bisogno di conforto, informazioni, orientamento e assistenza che vivono i pazienti affetti da un tumore del sangue e i loro famigliari in questo momento di emergenza sanitaria.

Dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17 è attivo il NUMERO VERDE AIL EMERGENZA COVID-19 800 226524 per parlare con un medico ematologo, e tutti i mercoledì con uno psico-oncologo.

AIL, da oltre 50 anni al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie, ha deciso di potenziare il servizio di NUMERO VERDE AIL anche per il mese di Maggio raccogliendo le preoccupazioni, il bisogno di rassicurazioni e di confronto dei pazienti ematologici che hanno necessità di ricevere notizie aggiornate e certe sulla gestione delle patologie, anche a livello psicologico, in questo difficile periodo di emergenza COVID-19.

Molti pazienti e famigliari sono preoccupati dell’impatto che il rinvio di visite e controlli potrebbe avere sull’esito del percorso di cura; della possibilità di contrarre il virus; del rischio che corrono quando devono andare in ospedale per visite o controlli; dell’impatto del virus sull’attività lavorativa in termini di agevolazioni previste dalle norme vigenti.

“Il NUMERO VERDE AIL EMERGENZA COVID-19 testimonia il nostro impegno e la nostra volontà di non lasciare da soli i pazienti più fragili e i loro familiari in un momento in cui le incertezze, le ansie e le paure legate a un percorso di cura già lungo e complesso, si aggiungono ai problemi che stiamo vivendo a causa del COVID-19 – sottolinea il Professor Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL – In questo momento di grande difficoltà per l’Italia sento l’esigenza e il dovere assoluto di esprimere un pensiero particolare a quei pazienti che in questo momento così particolare stanno combattendo con un tumore del sangue.

Non siete soli, perché AIL è al vostro fianco – continua il Professor Amadori – Grazie al lavoro instancabile delle sue 81 sezioni provinciali la nostra Associazione opera in 116 centri ematologici di 18 regioni italiane per garantire a tutti le cure e l’assistenza necessarie, con ancor più impegno durante l’emergenza Coronavirus.”

Inoltre il sito www.ail.it ha dedicato uno spazio all’emergenza COVID-19 dove vengono affrontate le questioni più ricorrenti, dalle modalità di rinnovo del piano terapeutico, a quelle per ottenere i permessi lavorativi.

“I servizi concreti per supportare chi è affetto da un tumore del sangue e chi se ne prende cura, messi in campo da AIL anche nel corso di questa emergenza sanitaria, si stanno rivelando davvero molto utili. – afferma Felice Bombaci, referente Gruppi AIL Pazienti – I pazienti ematologici ed i loro familiari hanno assoluto bisogno di confrontarsi, di avere informazioni attendibili e di sentirsi rassicurati circa l’adeguata prosecuzione del loro percorso di cura e su tanti altri aspetti legati alle terapie.”

La sezione COVID-19 del sito AIL, in costante aggiornamento, permette anche di porre domande agli esperti (ematologi, psicologi, esperti in diritti sociali) tramite la compilazione di un apposito form all’indirizzo https://www.ail.it/area-pazienti/covid-19-e-pazienti-ematologici .

AIL, 50 anni di valori, passione e impegno sempre a fianco dei pazienti e a sostegno della ricerca scientifica sui tumori del sangue; oggi AIL è una realtà forte e radicata, presente più che mai nel cuore della gente e sul territorio nazionale con le sue 81 Sezioni provinciali.

Una grande storia costruita giorno dopo giorno, che è stata protagonista e testimone dello sviluppo dell’Ematologia italiana.

I rilevanti risultati negli studi e le terapie sempre più efficaci e mirate hanno determinato un grande miglioramento nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici.

Questo però non basta, è necessario proseguire su questa strada per raggiungere ulteriori obiettivi e rendere le leucemie, i linfomi e il mieloma sempre più curabili.

 

Stefania Bortolotti

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