Al via la campagna Amici Onlus contro le ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza)

Salute

Al via la campagna Amici onlus

In Italia, ogni anno, circa il 5-8% dei pazienti che si recano in ospedale o nei centri diagnostici contraggono delle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza), determinate da microrganismi AR (Antimicrobial Resistance) o MDR (Multi-Drug Resistance). Si tratta di 450-700 mila casi: 1 paziente su 15 contrae un’infezione durante un ricovero ospedaliero, 1 su 100, invece, la contrae nell’assistenza domiciliare.  Sempre nel nostro Paese, i decessi causati da ICA si stimano in circa 10 mila all’anno. Per la stessa causa, in Europa si contano circa 37 mila decessi all’anno, mentre sono 110 mila i decessi per cui le ICA sono una concausa di morte.

Le ICA possono verificarsi in tutti gli ambiti assistenziali, inclusi ospedali per acuti, day-hospital/day-surgery, lungodegenze, ambulatori, assistenza domiciliare, strutture residenziali territoriali e rappresentano, quindi, uno dei maggiori problemi che oggi la Sanità deve affrontare. Il 75% delle infezioni determinate da AR è rappresentato da ICA. Le infezioni sono, quindi,  un fenomeno dal notevole impatto socio-economico: si stima che in mancanza di una lotta mirata ed efficace che ostacoli le ICA e l’ulteriore sviluppo e diffusione dell’antimicrobico-resistenza, potremmo avere 10 milioni di morti in più, rispetto a oggi, a livello globale nel 2050 (nelle stime vengono incluse infezioni da HIV e da malaria), con un numero di decessi superiore a quello causato attualmente dal cancro. E con un impatto negativo, secondo recenti stime del Fondo Monetario Internazionale, di circa il 3,5% sul PIL mondiale.

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I pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI), malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, nel nostro Paese sono circa 250 mila: il 13% costretto al ricovero o a effettuare esami diagnostici contrae ICA come infezioni urinarie e lesioni da ferite chirurgiche, polmoniti, epatiti B e sepsi. A causa di queste infezioni, quasi la metà (49,68%) dei pazienti ricoverati subisce un prolungamento della degenza ospedaliera.

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Il problema è in gran parte dovuto alla mancanza di informazioni sulla prevenzione delle ICA e sulla insufficiente attenzione da parte delle strutture sanitarie. Per questo motivo AMICI Onlus, Associazione Nazionale che riunisce le persone affette da MICI, ha deciso di promuovere una Campagna informativa sulle ICA”, ha annunciato oggi in una presentazione alla stampa la Presidente di AMICI Onlus, Enrica Previtali.  “Abbiamo condotto una survey che ha coinvolto 2.542 pazienti con MICI che ci ha permesso di comprendere la gravità della carenza di indicazioni. – ha proseguito Previtali – 1 paziente su 4 non ha ricevuto alcuna informazione sulla prevenzione delle ICA prima del ricovero in ospedale o dell’esame diagnostico, mentre 6 su 10 non risultano a conoscenza delle procedure di sicurezza per evitare contaminazioni. L’impatto economico del fenomeno è ingente in tutta Europa, e non riguarda solo i costi legati alle strutture sanitarie che in Italia sono stimati in circa 550 milioni annui, ma anche i costi sociali, diretti e indiretti. La nostra Campagna si rivolge quindi a tutti i malati MICI, che sono prevalentemente immunodepressi e quindi a forte rischio ma, alla luce della pandemia per Covid-19, anche a tutta la popolazione italiana fragile per età o perché soffre di altre patologie”.

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“Il prossimo passo – ha concluso la Presidente di AMICI – sarà la realizzazione di una seconda indagine sui pazienti, attualizzata tenendo conto degli sviluppi negli ultimi mesi, che verrà illustrata in un grande evento che terremo nei primi mesi del 2021. I risultati saranno comparati con quelli di un analogo questionario rivolto al personale medico che ci permetterà di mettere a confronto le diverse percezioni e punti di vista. Questo lavoro vuole essere la base per la costruzione di nuove regole e procedure di comportamento in grado di prevenire il fenomeno e arginarlo nel prossimo futuro”.

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La Campagna contro le ICA di AMICI Onlus: attività previste e coinvolgimento degli #ALLEAMICI

Sensibilizzazione e prevenzione sono le armi per sconfiggere le ICA, obiettivo della Campagna. Infatti, corrette pratiche di prevenzione, che passano da rinnovati e adeguati protocolli, potrebbero ridurre di circa il 50% l’occorrenza nel percorso assistenziale, migliorando anche l’impatto economico sul SSN.

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“La Campagna contro le ICA di AMICI sensibilizzerà i cittadini attraverso un processo virtuoso che coinvolgerà tutti gli attori, con molteplici ricadute positive”, ha detto Salvo Leone, Direttore Generale AMICI Onlus e Presidente E.F.C.C.A. (European Federation of Crohn’s and Ulcerative Colitis Associations). “La campagna – ha proseguito Leone –  prevede, tra le principali attività, lo sviluppo di materiali informativi per i pazienti, migliaia di opuscoli e locandine distribuite nei maggiori centri ospedalieri, la realizzazione della ricerca con il coinvolgimento dei medici, infermieri e dirigenti ospedalieri per ottenere il loro prezioso punto di vista sulla questione e la realizzazione di un documento esplicativo in cui si chiariscano quali informazioni deve fornire un Professionista della Sanità al paziente prima di effettuare una prestazione e quali procedure deve seguire al fine di limitare il rischio di ICA”. AMICI promuove, attraverso la campagna, una nuova consapevolezza per affrontare questi rischi tutti uniti: chi necessita di una cura e chi della cura ne ha fatto una professione, una missione. Uniti in un’alleanza forte e trasparente.

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“Proprio con questo obiettivo – ha proseguito il Direttore Generale di AMICI – sono stati individuati gli #ALLEAMICI, ossia le 4 categorie a cui è rivolta la Campagna ICA e che sono: i Pazienti (immunodepressi, fragili e cronici) e i loro Caregiver; i Professionisti della Salute (Medici, Infermieri, ecc.); i Direttori Sanitari e i Direttori Generali; i Responsabili delle Istituzioni politiche e amministrative. Verranno coinvolti tutti insieme, per sconfiggere le infezioni attraverso maggiori informazioni e descrizioni di comportamenti virtuosi e di procedure da seguire per evitare le contaminazioni negli ospedali e nei centri diagnostici. Saranno a disposizione documenti scaricabili sul nostro sito Web su cosa chiedere al Professionista che deve effettuare la prestazione sanitaria, mentre verrà fatta un’intensa promozione con tutti i mezzi informativi, compresi stampa, blog, Web e social media. Il sito https://amciitalia.eu avrà una sezione dedicata. Per stare sull’attualità e informare sulla pandemia di Covid-19, un video di Medici specialistici è già a disposizione sul nostro canale Youtube ( https://bit,ly/2lkLtz1 ) e fornisce importanti indicazioni ai pazienti con MICI su come comportarsi per evitare di prendere e diffondere il coronavirus”, ha concluso Salvo Leone.

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Patronati e Patrocini

Vista l’importanza dell’iniziativa, AMICI ha chiesto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, nonché del Ministero della Salute, della Camera e del Senato. Numerose Società Scientifiche hanno già concesso il loro patrocinio. Si tratta di: ANOTE-ANIGEA, FIASO, FNOPI, HCRM, IG-IBD, INSH, SIMG. La Campagna viene realizzata con il contributo non condizionante di 3M e Amgen.

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