“A Chiara”, un film intenso per la regia di Jonas Carpignano

A Chiara un film intenso

“A Chiara”, un film intenso per la regia di Jonas Carpignano

“A Chiara” è un film diretto dal  regista italo americano Jonas Carpignano e interpretato da Swamy Rotolo, Claudio Rotolo, Grecia Rotolo e Carmela Fumo.  Prodotto da Stayblack con Rai Cinema, Haut et Court e Arte France Cinéma, è distribuito in Italia da Lucky Red con Academy Tow.

I migranti, i rom e ora gli italiani. <A Chiara> conclude la trilogia di Gioia Tauro in Calabria, iniziata dal regista con <Mediterranea> (2015) e proseguita con <A Ciambra> (2017). <Non avevo intenzione di fare una trilogia. – racconta Carpignano – Sono sceso a Gioia Tauro la prima volta per fare ricerca sui famosi fatti di Rosarno. Volevo fare un film sul mondo della malavita corrispondente a quello che io ho visto e vissuto in questi anni. Non è una storia vera – precisa il regista – Non è la vita di Swamy, ma c’è la sua vera famiglia. Vivo a Gioia Tauro da dieci anni. Conosco il padre, la zia, tutta la famiglia. Gli interpreti che compongono la famiglia Guerrasio nel film sono la famiglia Rotolo nella realtà.>

La storia

La famiglia Guerrasio si riunisce per celebrare i 18 anni della figlia maggiore di Claudio e Carmela. E’ un’occasione felice e la famiglia è molto unita, nonostante una sana rivalità tra la festeggiata e sua sorella Chiara di 15 anni sulla pista da ballo. Il giorno seguente, quando il padre parte improvvisamente Chiara inizia a indagare sui motivi che hanno spinto Claudio a lasciare Gioia Tauro. Più si avvicinerà alla verità, più sarà costretta a riflettere su che tipo di futuro vuole per se stessa.

Nel film di Carpignano, inizialmente, la vita di Chiara (Swamy Rotolo), quindicenne, e della sua famiglia, i genitori, la sorella maggiore e la più piccola, viene descritta come quella di una normale adolescente, divisa tra famiglia, amici, passione per lo sport. <A Chiara> è un film che racconta la dolorosa realtà dei minori allontanati dalle famiglie affiliate alla ndrangheta. Chiara, minorenne, è colpita da questo provvedimento, e in generale il film alimenta un dibattito su una procedura discussa, nata con l’intento di interrompere il ciclo generazionale di trasmissione di una mentalità mafiosa, oltre che di una vera e propria dipendenza economica. Il padre di Chiara non è descritto come un cattivo mafioso. Cerca di mantenere la sua famiglia. <Nella realtà c’è chi muove l’economia della droga, la manovalanza, non gli Escobar. I ricchi non si sporcano le mani.> così conclude Jonas Carpignano che ha portato sullo schermo qualcosa di inedito rispetto al genere di appartenenza: il Mafia movie.

A Chiara

Durata: 121 minuti

Dal 7 ottobre 2021 al cinema

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