26° Fashion Summit - La fashion industry e i nuovi paradigmi

26° Fashion Summit – La fashion industry e i nuovi paradigmi

26° Fashion Summit

Pambianco in occasione della 26° edizione del Fashion Summit organizzato in partnership con PwC, ha proposto una serie di approfondimenti su temi oggi fondamentali per le aziende del settore quali la digitalizzazione, l’esigenza di creare innovazione e l’importanza di avere al proprio interno specifiche competenze.

I lavori si sono aperti con il saluto di David Pambianco, CEO dell’omonima società.

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A seguire, Barbara Lunghi, Head of Primary Markets Italy Borsa Italiana – Euronext Group, è intervenuta dando un’overview sui numeri del settore moda e del suo crescente avvicinamento alla Borsa. Ad oggi i brand moda quotati su Milano sono 16, di cui 9 su Euronext Milan (ex MTA) e 7 su Euronext Growth Milan (ex AIM) per un valore di capitalizzazione pari a 24,2 miliardi di euro e 3,4 miliardi di euro raccolti con la IPO.

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Alessio Candi, Consulting e M&A Director Pambianco ha quindi presentato una ricerca dal titolo: “La fashion industry e i nuovi paradigmi. Accelerazione digitale, ricerca e competenze.” La ricerca apre con un’overview sul valore e l’andamento dei principali player europei e americani del Lusso. Un campione quello identificato che nel 2020 valeva 114 billion di euro e che già nel 2021 è previsto chiudere a 146 billion di euro, in crescita del 28% sul 2020 ma già abbondantemente al di sopra rispetto ai 137 billion del 2019.

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Con un tasso medio di crescita pari a +6% dal 2016 al 2021, si parla di un settore sano, la cui redditività ha tenuto anche nel 2020 funestato dalla pandemia. Considerando i macromercati di sbocco del lusso, cresce l’Asia Pacific, che vale oggi il 43% del totale (34% nel 2016) a discapito di Europa e America. I brand che hanno saputo gestire al meglio la propria crescita in Asia Pacific sono stati: Chanel, Gucci e Michael Kors. Guardando invece a come si divide il valore del lusso fra le varie categorie, vediamo che, sostanzialmente invariati dal 2016, ancora oggi la pelletteria si colloca in prima posizione (35%) seguita da gioielli e orologi (29%) e dall’abbigliamento (21%) seguite poi nell’ordine da calzature e cosmetici e profumi. Analizzando infine alcuni nuovi trend del lusso, si deve tenere presente come oggi impattino anche nell’alto di gamma fenomeni come streetwear e sneaker mania, il canale di vendita online sempre più rilevante e l’affiancamento del mondo finanziario per supportare la crescita.

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A seguire Erika Andreetta, Partner PwC Italia, ha presentato la ricerca: “La fashion industry e i nuovi paradigmi”. Oltre l’80% degli Italiani sono interessati a fare acquisti durante Black Friday / Cyber Monday e moda e accessori sono le categorie più ambite. Il trend di auto gratificazione emerso per il black Friday è confermato anche dall’indagine sulle spese per Natale di Millennials e Gen Z da cui emerge la volontà delle famiglie italiane di “viziarsi” più del consueto (+13% di spesa) ma soprattutto cresce del +48% la cifra che si dedicherà agli acquisti personali. A spendere di più saranno i Millennials ma, in generale, si prevede un rimbalzo legato al desiderio generalizzato di avere una tregua dopo i mesi di ansia e incertezza. La leva d’acquisto più forte resta il prezzo (per il 75% degli intervistati) e la convenienza (62%).Altre leve fondamentali nel guidare un acquisto sono il brand e la sostenibilità ambientale delle proposte. Inoltre, per quanto riguarda gli acquisti online, la consegna a domicilio resta la preferita, soprattutto dai Millennials (72%vs61% del campione totale) seguita dal ritiro in negozio. E’ però interessante notare la crescita rapida del “ritiro a bordo strada” che raddoppia il suo gradimento in 2 anni e sembra piacere soprattutto alla Gen Z (50%vs33% del campione totale). Passando ad analizzare come cambia il customer journey dei consumatori più giovani, si nota che sia Millennials che Gen Z attribuiscono crescente importanza alla qualità dei prodotti, e che questa per i Millennials è garantita da una produzione Made in Italy mentre per la Gen Z deve invece corrispondere anche alla sostenibilità ambientale. Uno dei nuovi trend più interessanti è inoltre quello del second hand, che coinvolge sia Millennials che Gen Z seppur i primi più spostati sui negozi fisici rispetto ai secondi che utilizzano di più anche le piattaforme online. Il fenomeno del second hand oggi è uscito dal concetto esclusivamente economico divenendo un fenomeno di moda e segno di attenzione all’ambiente. I giovani sono quasi tutti (98%) a favore dell’introduzione dal 1° gennaio 2022 del “riciclo tessile” nei rifiuti urbani e commerciali.

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Sara Bernabè, General Manager Italy Planet, società che propone soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, ha offerto un interessante contributo al dibattito presentando un’inedita analisi sui cambiamenti in atto, dai cluster di consumatori emergenti, alle soluzioni che possono spingere i retailer ad una maggiore competitività.

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Dall’analisi dei dati appare che, contrariamente a quanto avveniva pre-covid, gli scontrini medi crescano all’aumentare dell’età. Una rivincita dei Boomers nei confronti dell’emergente Generazione Z. Inoltre si nota come durante la pandemia la spesa complessiva si sia sempre più concentrata nelle mani di un numero più ristretto di persone altospendenti. Dai dati dell’ultimo trimestre analizzato, vediamo come quest’ultimo trend si sta progressivamente invertendo, facendo pensare a un ritorno alla normalità.

La pandemia ha portato con sè grandi cambiamenti che, in parte, sono destinati a rimanere come, ad esempio, l’abitudine ormai consolidata di acquistare online e l’accesso a nuove formule di pagamento come il buy now pay later.

Le aziende necessitano quindi di digitalizzare i propri processi e il proprio business per rispondere efficacemente ai nuovi bisogni ed abitudini dei consumatori. Oggi parlando di omnicanalità, non si può più pensare ad una distribuzione che si esplica fra on e off line ma si deve gestire il contatto con il consumatore attraverso tutti i touch point in modo efficace e integrato per garantire servizi e prodotti sempre più personalizzati. Il futuro del retail è l’unified commerce, dove tutti i touchpoint dialogano tra loro e la raccolta dei dati sul consumatore viene normalizzata e gestita da architetture complesse in grado di semplificare le decisioni strategiche.

La Cina, nonostante i segnali che fanno pensare a un rallentamento della crescita, frutto anche di politiche economiche volte a una maggiore distribuzione della ricchezza, rappresenta ancora il bacino di consumatori più interessante. Sia a livello quantitativo, essendo destinati ad avere la middle class più numerosa al mondo, sia a livello qualitativo per l’alto valore attribuito ai prodotti europei in particolare.

A seguire, Alessandro Binello, Managing Partner di Made in Italy Fund, ha presentato la case history di successo del proprio fondo che investe nelle PMI italiane attive nel mondo del Fashion, con l’obiettivo di trasformarle in piccole multinazionali. Perché questo avvenga lavorano a fianco dell’imprenditore, condividendo progetti ambiziosi di crescita e sviluppo, per rendere le imprese che affiancano digitali, internazionali, sostenibili e inclusive.

Il Summit è quindi proseguito con gli interventi face to face in cui David Pambianco si è confrontato dapprima con Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci sulla case history di

successo e foriera di ispirazioni di questo celebre brand del lusso internazionale che, negli ultimi anni, ha saputo ridefinire i paradigmi della comunicazione del segmento e che proprio nel 2021 celebra il suo 100° anniversario. Nel corso del suo intervento Bizzarri ha anticipato che per il 2022 Gucci è pronta a rientrare nel calendario della Camera Nazionale della Moda di Milano con uno show a febbraio, e con altri due show rispettivamente in primavera inoltrata e a settembre 2022.

La mattinata è quindi proseguita con l’intervista a Ennio Fontana, General Manager di Roberto Cavalli, brand oggi pronto a riconquistare importanti quote di mercato e che si pone l’obiettivo di raggiungere i 180 milioni nei prossimi 4 anni e poi con Attila Kiss, CEO del Gruppo Florence, realtà che sta portando avanti un progetto di aggregazione fra le realtà produttive di eccellenza per diventare il primo polo produttivo per l’abbigliamento di lusso in Italia. Un polo di produttori-terzisti della moda di lusso destinato a servire i grandi marchi internazionali.

A chiudere la fase introduttiva della mattinata è intervenuto Luca Colombo, Country Director Facebook Italia, oggi Meta, che ha affrontato il tema del cambiamento tecnologico che sta affrontando oggi il mondo social e di cosa si intenda per Metaverso. Non un mondo virtuale alternativo ma una realtà complementare all’esperienza fisica e capace in talune circostanze di arricchirla.

La giornata, dopo il coffee break, è ripartita con l’intervista a Lorenzo Osti, Presidente di C.P. Company che ha illustrato la case history particolare di questo brand creato da suo padre a Bologna negli anni ’70 e soggetto nel corso della sua storia a vari alti e bassi. Sotto la sua guida dal 2015, quando è stato acquisito dall’attuale proprietà, il marchio si caratterizza ed ha successo ogni qual volta riesce ad interpretare tensioni e cambiamenti sociali e a trasformarli in prodotti iconici. A riprova della correttezza della strategia applicata l’azienda punta nel 2022 a raggiungere i 100 milioni di euro di fatturato.

A seguire l’intervista con una protagonista del canale distributivo, Donatella Doppio, Regional Director McArthurGlenn Group che ha parlato di come la società abbia reagito alle limitazioni imposte dalla pandemia con investimenti di ampliamento dell’offerta nei propri centri di Roma e Serravalle e di come, in quest’ultimo abbiano creato una play area di 6.000 m2 comprensiva del primo parco acquatico all’interno di un Outlet.

Passando dalla distribuzione su strada ad uno dei top player della distribuzione online, Riccardo Vola, General Manager Italy and Spain Zalando, ha raccontato di un business che, pur essendo in un momento di grande crescita, non smette mai di innovarsi, inserendo costantemente nuovi servizi che, come “Connected Retail” gli permettano di offrire ai propri clienti una gamma sempre più ampia di brand e prodotti, andando a proporre, grazie all’intervento degli store, prodotti anche più local e di nicchia. Altre aree d’innovazione il second hand e, con “Zalando Plus” l’accesso a proposte esclusive in anticipo.

Il programma ha poi proposto un’intervista a Martino Scabbia Guerrini, Executive Vice President and President Europe, Middle East, Africa (EMEA) VF Corporation, in cui si è approfondita la scelta di considerare la sostenibilità come un fattore strategico di posizionamento. Il manager ha sottolineato l’importanza per i grandi gruppi di assumersi una responsabilità sociale.

A chiudere la vivace mattinata di interventi è stato infine Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato di Moncler, che ha illustrato il percorso per crescere eticamente nel segmento premium.

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About Pambianco Srl

PAMBIANCO è una società di consulenza che assiste le aziende lifestyle nella impostazione e attuazione dei loro progetti di sviluppo.

La società è stata costituita nel 1977 da Carlo Pambianco, dopo un’esperienza manageriale di alcuni anni presso importanti gruppi della moda. Da allora Pambianco lavora a fianco delle aziende e le segue nelle loro scelte più importanti. Interpreta le nuove esigenze dei mercati. Verifica le strategie, il posizionamento competitivo e le strutture organizzative. Segue i cambiamenti di cultura e di gestione delle aziende. Pianifica tempi e modi di attuazione dei loro progetti di sviluppo.

La sede della società è a Milano, in Corso Matteotti 11, nel cuore della Moda, del Lusso e del Design.

www.pambianco.com

L’hashtag del summit è #Pambiancofashionsummit

 

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