DAPHNÉ: dall’Atelier di Sanremo al Musée Marmottan Monet di Parigi

DAPHNÉ: dall’Atelier di Sanremo al Musée Marmottan Monet di Parigi

DAPHNÉ: dall’Atelier di Sanremo al Musée Marmottan Monet di Parigi

La Casa di Moda ligure celebra i 150 anni del capolavoro impressionista di Monet “Impression, soleil levant” con una esclusiva Limited Edition

in collaborazione con il Musée Marmottan Monet

21 Settembre 2022 – 29 Gennaio 2023, Parigi

Una nuova esclusiva Limited Edition creata da DAPHNÉ Sanremo inaugura l’apertura della mostra “Facing the Sun: The Celestial Body in the Arts“, visitabile fino al 29 gennaio 2023 al Musée Marmottan Monet di Parigi. Ancora una volta il museo parigino ha affidato alla Maison DAPHNÉ la creazione di una collezione esclusiva, con la capacità di incorporare nella materia e nel prodotto un’alta dimensione estetica dove l’arte, la moda e il savoir faire italiano si incontrano.

L’esposizione, attraverso più di 100 opere, vuole ripercorrere le modalità attraverso le quali il sole è stato rappresentato, partendo dall’antichità e arrivando ai giorni nostri. La limited edition si compone di tre foulard in seta che rappresentano le opere più significative della mostra, l’opera principe è quella di Claude Monet “Impression, soleil levant” a seguire “Le soleildi Edward Munch e “Soleil de Paris” arte tessile di Jean Luçart.

I Foulard DAPHNÉ sono curati nei laboratori artigiani di Sanremo, utilizzando come materie prime, sete e cotoni sostenibili dalle stampe azo-free. Caratteristica di DAPHNÉ è, oltre alla sostenibilità, un impegno quotidiano per salvaguardare l’artigianato, perché ogni foulard è un pezzo unico orlato a mano.

La collezione Monet è disponibile presso la boutique del Musée Marmottan Monet a Parigi e a Sanremo nell’Atelier DAPHNÉ.

PER SAPERNE DI PIU’

Albrecht Dürer, Luca Giordano, Pierre-Paul Rubens, Le Lo rain, Joseph Vernet, Mallord William Turner, Gaspar David Friedrich, Gustave Courbet, Eugène Boudin, Camille Pissarro, Paul Signac, André Derain, Maurice Denis, Félix Vallotton, Laurits Tuxen, Edvard Munch, Otto Dix, Otto Freundlich, Sonia Delaunay, Wladimir Baranov-Rossiné, Joan Miró, Alexander Calder, Otto Piene, Gérard Fromanger e Vicky Colombet, sono solo alcuni nomi dei grandi maestri che saranno presenti alla mostra “Facing the Sun: The Celestial Body in the Arts“, dal 21 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 al Musée Marmottan di Parigi, dedicata alle migliori albe rappresentate nella storia dell’arte. L’esposizione, attraverso più di 100 opere, vuole ripercorrere le modalità attraverso le quali il sole è stato rappresentato, partendo dall’antichità e arrivando ai giorni nostri. Un insieme di disegni, dipinti, fotografie e strumenti di misurazione dall’Osservatorio parigino, illustrano lo sviluppo nel campo dell’astronomia nei secoli, in armonia con l’evoluzione della pittura di paesaggio.

Daphné

Fu proprio grazie alla scoperta di Copernico, ovvero la dimostrazione del fatto che la Terra giri sul proprio asse e intorno al sole e non il contrario, che permise di elevare la posizione dell’astronomo come professione, portavoce di una rivoluzione autentica. Ciò influenzò anche la sfera artistica, spinta dal desiderio di rappresentare il mondo così com’era. “Impression, soleil levant” di Monet è tra i più conosciuti esempi di questo cambiamento, in aggiunta ad altri artisti come Pierre-Paul Rubens (Museo del Louvre, Paris), Claude Lorrain (Museo del Louvre, Parigi), Joseph Vernet (Dulwich Picture Gallery, Londra), William Turner, Caspar David Friedrich, Gustave Courbet e Eugène Bou- din.

Daphné

Per molti artisti il sole divenne interesse di studio, non dipingendo semplicemente un paesaggio dominato dalla presenza del sole, ma il sole vero e proprio. Ciascun movimento artistico offrì la propria visione del corpo celeste: naturalista e armonioso secondo gli artisti nordici Valdemar Schønheyder Møller, Laurit Tuxen, Anna Ancher; simbolico per Félix Vallotton; poetico per l’artista fauvista André Derain, Orphist Delaunay, e il futurista Wladimir Baranov-Rossiné, ma anche espressionisti come Albert Trachsel, Otto Dix e Edvard Munch.

Nel 1920, con la Teoria della relatività di Einstein, avvenne un ulteriore cambiamento. Essa stabiliva che l’Universo fosse in perpetua espansione e ciò sconvolse il confronto artistico con il sole. In uno spazio che sembrava crescere a dismisura, il sole non era altro che una stella, ancora abbagliante nei lavori di Richard Warren Poussette-Dart o destinata a scomparire con Piene. “L’Impression soleil levant” di Gérard Fromanger riflette in maniera precisa questo cambiamento, spostando il punto di vista offerto da Monet 150 anni prima. Ed è proprio quest’opera che conclude la mostra “Facing the Sun: The Celestial Body in the Arts”.

www.daphne.it  #daphnesanremo

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