That’s Amaro, l’amaro del passato, del presente e del futuro
Che ci fanno insieme un cuoco, un bartender e un ex farmacista insieme a Roma?
Sembra una barzelletta e forse in parte lo è! Però una barzelletta seria, di quelle che fanno pure ridere, ma allo stesso tempo riflettere su tanti temi: la passione, le emozioni, la volontà, il lavoro, l’amicizia, il coraggio e un pizzico di follia.

Quindi: che ci fanno insieme? Innanzitutto si vogliono bene, tanto, perché senza il bene che si vogliono avrebbero mollato al primo imprevisto e alla prima incomprensione. E ce ne sono state tante. Discutono di continuo, su qualsiasi cosa. Immaginatevi tre cervelli e tre personalità completamente diverse, che vogliono far valere la propria idea. Eppure trovano una soluzione, un punto di incontro.
E allora finisce pure che questi tre si sostengono, si capiscono e si aiutano a vicenda, il più possibile, perché comprendono che il benessere di uno diventa quello di tutti e che una singola risata vale per tre.
Il cuoco, Jacopo, è il più esuberante di tutti, con mille idee, incazzoso, spesso fuori le righe. Uno di quelli che riesce a pensare a duemila cose insieme, convinto di poterle attuare tutte in maniera perfetta, ma che alla fine si scontra con la realtà dei fatti.
Il bartender, Daniele, è quello del “ma io te lo avevo detto”, uno di quelli che ti ripete costantemente che fa troppe cose e che non riesce a stargli appresso. Un lamentone. È quello che si deve scrivere le cose sull’agenda altrimenti se le dimentica, ma senza il quale alla fine tutto questo progetto non avrebbe avuto senso.
E l’ex farmacista? Beh, Eugenio è il vecchio della squadra. Il mediatore, l’ago della bilancia, quello che riesce a riequilibrare spesso gli animi.
A volte lo prenderesti a schiaffi, ma ve l’ho detto è semplicemente vecchio e forse un po’ più maturo. Lui sa bene che le cose hanno bisogno del loro tempo, che la fretta spesso non è un’alleata, ma una vipera pericolosa. Dopotutto è un vero biker!
Ma allora che ci fanno questi tre insieme? Fanno THAT’S AMARO.
That’s Amaro vuole essere consapevolmente l’amaro del passato, del presente e del futuro. Frutto di uno studio approfondito sulla storia della liquoristica italiana, di un’attualizzazione dei suoi concetti base e di una proiezione orientata ai gusti futuri. Con una metafora, That’s Amaro è una cometa. Una cometa dalla lunga coda e dalla testa raggiante. È l’amaro del numero 21. Ventuno sono le botaniche selezionate in preda a momenti di totale euforia ma anche di certosina cura.
Ventuno è il natale di Roma, la città in cui sono nati e cresciuti e in cui tutto questo cammino è iniziato. La città che fa da sfondo alle serate di lavoro, divertimento e confronto costante.
Ventuno sono le ore che hanno lasciato le erbe in cottura a temperatura controllata, quando per la prima volta decisero di vedere che “minestrone” uscisse fuori dalla loro unione con alcol e zucchero.
E non a caso 21 è il numero identificativo della cometa periodica 21P Giacobini-Zinner, la luminosissima cometa scoperta più di 120 anni fa e che ancora oggi può essere osservata e studiata.
Insomma 21 è il numero della perfezione, il prodotto dei due numeri sacri 7 e 3; il numero della fortuna e della prosperità, dell’equilibrio, dell’amicizia e dell’elevazione personale.
Il liquore creato è volutamente naturale e costituito da erbe officinali salutistiche e fitoterapeutiche, perché non è vero che il piacere è sempre diverso dal benessere. Purchè tutto venga fatto nella giusta misura.
E la stessa misura sta anche nel numero di cicli che l’infuso fa in sottovuoto nel macchinario Naviglio con cui l’amaro prende vita propria.
E a tal proposito è Marco Sarandrea e tutta la famiglia della Sarandrea Marco & C. S.r.l, che detengono con estrema cura la ricetta, supportando e sopportando con affetto e grande professionalità tutte, o quasi, le richieste.
THAT’S AMARO, IL LIQUORE DELLE 21 BOTANICHE
That’s Amaro ha un colore dorato e luminoso, tipico del sole di giugno che si infrange sui tetti della “città eterna” visto dal giardino degli aranci, o sulle sponde del Tevere visto dall’isola tiberina.
Dai toni spiccatamente balsamici dell’eucalipto, dell’angelica, del pino e della melissa, in relazione a quelli più agrumati ed amaricanti determinati da bergamotto, arancia amara, luppolo e fava di cacao. Non solo, ma la volontà è stata anche quella di equilibrare le note floreali e profumate della lavanda, della camomilla, dello zafferano, del thè nero e dei fiori di ibisco, a quelle decisamente più pungenti della senape gialla, della corteccia di quercia, dei chiodi di garofano e delle foglie di lime kaffir.
Tutto questo su una base aromatica composta da cardamomo, cannella, anice stellato e galanga, gradazione alcolica del 30% vol e di un gradevole sfondo zuccherino.
E’ consigliato bevuto come pre-dinner o digestivo, a temperatura ambiente o freddo. Non ghiacciato, affinchè vengano premiati il bouquet aromatico e le avvolgenti sensazioni in bocca. Decisamente versatile anche in miscelazione, e stimolante per la creatività di tutti i bartender.
Eccentrico, originale e volutamente non catalogabile.
La novità che rispettosamente desidera scuotere l’omologazione della liquoristica attuale.
Website e e-commerce www.thatsamaro.it e sui social
cell. 3495704320
Share this content:
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.