Specifiche mutazioni genetiche, causa di malattie oncologiche tra cui il melanoma, si manifestano spesso durante la fase più attiva e produttiva della vita delle persone. Alle nuove frontiere della ricerca, un ulteriore “tassello” si aggiunge alla conoscenza scientifica nello scenario di questa temibile neoplasia.
Dal recente Congresso dell’European Society of Medical Oncology (ESMO) 2017 – svoltosi a Madrid – importanti risultati per tutti i pazienti con melanoma positivo alla mutazione BRAF-V600. Sono stati, infatti, illustrati i dati dello studio di fase III, BRIM8, disegnato per esaminare l’efficacia e la sicurezza della terapia personalizzata con vemurafenib, nel trattamento adiuvante (dopo intervento chirurgico) dei pazienti con melanoma positivo per la mutazione resecato in toto (ovvero completamente eliminato dall’intervento operatorio).
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