4 motivi per scegliere le coppette mestruali. Lo dice anche la scienza

coppette mestruali

4 motivi per scegliere le coppette mestruali. Lo dice anche la scienza

Cresce l’attenzione per le coppette mestruali, dimostrata anche da recenti studi che hanno indagato sui molteplici aspetti che concorrono alla nuova scelta delle donne per una migliore gestione del ciclo mestruale. Promosse a pieni voti le coppette, come confermato dallo studio di The Lancet(1), che quantifica il numero di donne (70%) che vogliono continuare a usarle dopo averle provate, con ancora qualche riserva sulla consapevolezza e false preoccupazioni che si sono dimostrate rare (es. l’inserimento o la rimozione, il timore di perdite o le irritazioni).

Un taboo che torna, quello legato al ciclo mestruale, con un invito a tutte le donne – a partire da quelle più famose – a voler condividere virtualmente situazioni piacevoli anche in “quei giorni” con l’hashtag #WhileBleeding. A sostenerla è Intimina, la linea di coppette mestruali compatte in silicone medicale che, invita alla prova con uno sconto del 20% per i prossimi 3 mesi (www.intimina.com  dal 2 al 16 marzo, dal 10 al 12 aprile e dal 22 al 31 maggio).

“Come suggerisce il nome, le coppette mestruali sono dei piccoli contenitori a forma di campana, che si inseriscono nel canale vaginale e che servono a raccogliere – spiega Manuela FARRIS, ginecologa e Consigliere della Società italiana di Contraccezione – Si ripiegano per essere inserite e sul fondo hanno una parte allungata per essere facilmente afferrate. Raccogliere dunque e non assorbire: questa la principale differenza con gli assorbenti esterni, interni o lavabili che riserva una serie di vantaggi quali la minore necessità di cambiarsi e la mancanza di sviluppo di allergie in chi ha già avuto reazioni allergiche agli assorbenti.”

  1. SICURE e affidabili: lo studio spiega perché

Il primo studio viene da The Lancet (1) che ne conferma il livello di sicurezza e affidabilità quanto gli assorbenti usa e getta. Ha esaminato 43 studi che hanno coinvolto 3.300 donne e ragazze che vivono in diversi paesi del mondo.

4 studi, che hanno coinvolto circa 300 donne, hanno poi confrontato le perdite tra coppette mestruali e assorbenti o tamponi usa e getta. Il risultato è che le perdite sono simili in 3 delle ricerche fatte e significativamente inferiori con le coppette mestruali nella quarta. Inoltre, rispetto ai metodi tradizionali, l’uso delle coppette non è stato associato a un aumentato rischio di infezioni

Il parere dell’esperta:

“Uno studio (2) ha analizzato la quantità complessiva di flusso mestruale che una donna registra per tutta la durata del ciclo. Se si tratta di un flusso normale la quantità corrisponde a circa 35-40 ml, se abbondante supera i 80 ml, che rispettivamente corrisponde a una media di 2-3 fino a 5-6 cucchiai. Si tratta di un paramentro (quello dei cucchiai) poco diffuso ma aiuta molto le mie pazienti a rendersi conto della reale quantità di flusso e a comprendere come una coppetta possa essere rimossa dopo 8-10 ore, valutando la tipologia migliore di coppette a disposizione a seconda del flusso – conclude FARRIS – Si tratta di una valida alternativa agli assorbenti, anche per le donne con flussi abbondanti, abituate a doversi cambiare almeno 4-5 volte al giorno e a sentirsi limitate nei movimenti”

  1. PRATICHE e comode: 7 donne su 10 sono soddisfatte

Quando le donne conoscono e provano le coppette mestruali, tendenzialmente si dichiarano soddisfatte. Secondo quanto riferito dallo studio (1 da 13 degli studi analizzati circa il 70% delle donne che le ha usate ammette che vorrebbe continuare a farlo, prendendo un po’ di confidenza imparando per esempio a posizionarle bene, a sentirsi libere di maneggiarle a casa e fuori casa.

Il parere dell’esperta:

“Il benessere psicologico deriva anche dalla consapevolezza del proprio corpo intesa come piena coscienza dei messaggi che porta – interviene Alessandra BITELLI, Mental&Wellness Coach esperta di Woman Empowerment  – La facilità e la dimestichezza nell’utilizzo delle coppette fanno sentire le donne più a loro agio, durante il periodo mestruale, proprio perché oltre a essere anallergiche, sono facili da utilizzare e aiutano a dimenticare addirittura di averle”

  1. SOSTENIBILI: ecologicamente ed economicamente. Il caso inglese

È ormai risaputo che i dispositivi per il ciclo mestruale vengano considerati dei beni “di lusso” e, in quanto tali, sono tassati in modo spropositato. Ora, in Inghilterra, i college possono ordinare anche le coppette mestruali, servendosi di un budget stabilito dal governo.

Il parere dell’esperta:

“L’idea inglese nata dall’attivista Amika George, sembra soddisfare il bisogno di circa il 35% delle ragazze in età fertile soprattutto tra quante vivono in condizioni disagiate – continua BITELLI A prescindere da questa realtà che mi auguro possa replicarsi anche in altri Paesi, non dimentichiamoci che le donne da sempre si sono sempre distinte per la particolare sensibilità a voler contribuire all’impatto ecologico, strizzando magari l’occhio anche al portafoglio. Le coppette mestruali si stanno rivelando un’opzione molto economica ed ecologica, spiegata anche dal fatto che si tratta di una spesa che oscilla tra i 20-30 euro ogni 10 anni continuativi in totale sicurezza, senza nessun consumo e spesa aggiuntiva”

  1. SEXFRIENDLY: no limits neppure durante il ciclo

Tra gli argomenti off limits delle mestruazioni, quello dei rapporti sessuali è forse il più radicato. Molti i fattori che possono condizionarne la scelta, anche se sul mercato ora esistono dispositivi che consentono la raccolta del flusso mestruale senza alcuna limitazione per i rapporti sessuali completi (es.Ziggy cup)

Il parere dell’esperta:

“Le coppette mestruali potranno sicuramente contribuire a implementare la salute sessuale della coppia che da sempre vede con un certo distacco la possibilità di avere rapporti sessuali – si inserisce Roberta ROSSI, psicoterapeuta e sessuologa c/o Istituto Sessuologia Clinica, Roma   – Questa resistenza non è solo imputabile alla donna, ma c’è proprio un rifiuto maschile che per il 40-50% dichiarano imbarazzo e fastidio ad approcciare il proprio partner. Importante dunque poter contare su una continuità che non interferisca sulla spontaneità della coppia.”

Bibliografia

(1) https://www.thelancet.com/journals/lanpub/article/PIIS2468-2667(19)30111-2/fulltext#seccestitle130

(2)https://www.thelancet.com/journals/lanpub/article/PIIS2468-2667(19)30111-2/fulltext#seccestitle130

 

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