Insubriparks, una grande rete di parchi insubrici che fa sognare

Turismo

Insubriparks

Itinerari tra gole scavate nella roccia, habitat naturali mozzafiato, vasche con acqua cristallina e tanti percorsi lungo i corsi d’acqua.

Il territorio degli Insubriparks è ricco di grotte, antiche cave, gole e monumenti naturali di grande interesse geologico. La geologia trova un perfetto connubio con l’astronomia grazie alle esperienze offerte dagli Osservatori che, con le loro attività di divulgazione, offrono ai visitatori una visione alternativa del cielo. Dagli anfratti del sottosuolo, lungo i torrenti che scavano rocce millenarie, alzando un po’ gli occhi è possibile ammirare lo spettacolo della macchina celeste. Un vero e proprio viaggio nel tempo della terra e degli astri!

Insubriparks

Insubriparks è davvero una grande bellezza. Lo testimoniano le esperienze raccontate nelle sei Aree didattiche che raccontano storie, riportano alla mente fatti e spiegano in modo dinamico e approfondito cosa accade, ancora oggi, intorno a noi. Un viaggio tra cielo e terra e ritorno per vivere appieno una gita immersiva. Quando l’acqua vuole segnare una linea del tempo e trasforma la natura in un paesaggio unico in continua evoluzione, tra insenature, gole che raccolgono l’acqua dei torrenti creando gli habitat perfetti per una flora e una fauna ben radicata nelle Prealpi lombarde. Il primo esempio è rappresentato dalle gole del Parco della Breggia. Qui le insenature e giochi di colore hanno creato un paesaggio magico, diventando uno dei più importanti siti geologici a sud delle Alpi. Verso il Mulino di Canaa, nella parte superiore del Parco, le rocce e i fossili documentano i sedimenti, la fauna e gli eventi naturali sugli antichi fondali dell’Oceano Tetide, quando i continenti erano ancora connessi nella Pangea. Scendendo verso sud si arricchiscono di argilla e di fossili, cambiano colore e via via che ci si avvicina al Mulino del Ghitello, si fan più recenti. Nella parte bassa infatti le rocce descrivono il sollevamento delle Alpi, le ere glaciali, fino ai giorni nostri. Continuando il viaggio si arriva al Buzun dal diavul, una stretta e profonda gola, sottostante al ponte del Farügin, da lì si possono intravedere le cave di Biancone e le radiolariti rossastre. E, poi, ancora, la Cava del Biancone, la gola da cui si può ammirare la stratificazione di rocce calcaree depositatesi dal Giurassico superiore. La magnificenza naturale che colora il Parco si completa con altre tappe che vanno dalla Cava della Scaglia, la zona vicino all’ex cementificio Saceba con la Scaglia bianca, una piega anticlinale direttamente legata alla formazione delle Alpi, creata dalle spinte legate al movimento delle placche continentali. Attorno al Mulino da Canaa le rocce stratificate sono visibili nel letto del fiume: calcari selciferi di 190 milioni di anni fa, ricchi di argille e fossili. Prima del ponte del Farügin sono invece visibili gli strati rossi dell’Ammonitico, nel quale furono ritrovati oltre 800 fossili diversi. Per poi addentrarsi nell’Itinerario geologico – geostop, che dal Mulino da Canaa porta al Mulino del Ghitello e permette di imparare molto sulla geologia del Parco delle Gole della Breggia. L’acqua del fiume scivola e scava a monte i calcari selciferi, le rocce più antiche visibili verso il Mulino di Canaa. Scendendo verso sud questi si arricchiscono di argilla e di fossili (ammoniti), cambiano colore e via via che ci si avvicina al Mulino del Ghitello. Lungo il percorso sono presenti numerosi Geostop che hanno l’obbiettivo di aiutare a comprendere meglio la geologia del parco. Classico esempio di turismo industriale l’Ex-cementificio Saceba e percorso del cemento, edificato nei primi anni Sessanta in Ticino, è stato fondamentale per la costruzione di immobili, ponti e dighe, sia a livello cantonale che nazionale. La realizzazione del progetto di riqualifica della zona ha favorito la creazione del Percorso del Cemento e la rievocazione della storia contadina e agricola degli anni Cinquanta. I miracoli della natura hanno trovato un magnifico habitat verso la provincia di Varese con il Biolab del Villaggio Cagnola nel Parco Regionale Campo dei Fiori un polo per l’educazione ambientale.

Insubriparks

Circondato da esemplari secolari di faggi, lo spazio interno ospita una sequenza di postazioni collegate. Si trovano sezioni di approfondimento della geologia, in particolare di quella specifica del Parco dei Fiori. Curiosa la Ex Cava Rusconi dalla quale si estraeva marna calcarea, il materiale utilizzato per la produzione di calce e di cemento. Il luogo è di notevole interesse geologico, anche l’occhio meno esperto può apprezzare le stratificazioni calcaree policrome presenti sulla parete della ex cava. Dagli scavi e nel corso dei lavori di sistemazione è emersa la vecchia benna di una ruspa, probabilmente utilizzata quando la cava era attiva. Dalla marna calcarea alle grotte carsiche della Grotta Remeron, è divisa in due rami e solo la prima parte della zona sud è accessibile a tutti, mentre il resto del percorso è riservato agli speleologi. Luigi Vittorio Bertarelli è stato il primo a esplorare la grotta nel 1900 e a lui è dedicato uno dei due laghetti situati all’interno. E poi arriva l’acqua con le Grotte di Valganna Sentiero del Travertino in una delle zone più fredde della provincia di Varese, è ricca di sorgenti e di travertino. L’inverno è il momento migliore per ammirare la cascata di fianco alle grotte, nota anche con il nome di Pisabò. L’acqua ghiaccia crea sculture spettacolari. L’Orrido di Cunardo, un labirinto di cunicoli e di grotte scavato dal torrente Margorabbia nel corso dei millenni: due sentieri sotterranei di 180 e 120 metri con un unico ingresso a spaccatura orizzontale largo una ventina di metri. È visitabile attraverso due sentieri: uno asciutto che percorre il vecchio letto del fiume e uno umido, visitabile solo dai più esperti. Percorso ex-Cava Donati, quest’area un tempo veniva sfruttata per l’asportazione di materiale edilizio e per la lavorazione della calce. A testimonianza, ancora oggi, la vecchia Fornace della Riana e le strutture. Perfettamente inserito nel contesto, il Ponte del diavolo, una delle particolarità naturalistiche più significative del corso del Torrente Tinella. Si possono ammirare giochi d’acqua con piccole cascate, che formano un cunicolo per poi gettarsi in un laghetto. La magnificenza della natura trova spazio anche lungo il Sentiero Furia con boschi di forra, prati pingui usati, pioppeti e selve castanili. In località Pisarota le sorgenti, preziosa impalcatura per la traverinizzazione. Mentre nel Rio Casc sono presenti popolazioni di gambero di fiume.

Insubriparks

Il Sistema naturalistico delle cave di Molera nel Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate è un’area protetta nel Parco Valle del Lanza, tra Malnate e Solbiate con Cagno, creata per permettere la conservazione degli affioramenti di pietra arenaria e l’ecosistema sviluppatosi intorno. Curioso il Monumento Naturale Gonfolite e Forre dell’Olona. La presenza della Gonfolite in Valle Olona, pietra che risale ai tempi in cui il terreno era bagnato dal mare, è la principale motivazione per la costituzione del Monumento naturale. Qui si trova quella speciale ghiaia antica, a dimostrazione che la zona di Castiglione era una costa marina. In questo contesto si colloca il Sentiero tematico F.A.T.A., un classico esempio di cultura scientifica del passato. Il sentiero di circa un chilometro coinvolge il Centro Didattico, offre quattro installazioni sugli elementi, il percorso del Sistema Solare con i corpi celesti in scala e un ambiente boschivo suggestivo. In questa area si trova il l’Eco Planetario, studiato come strumento didattico-divulgativo per coinvolgere in modo immersivo i visitatori su temi che spaziano dall’astronomia, alle energie alternative, aiutando a comprendere come funziona il Pianeta e il suo ecosistema, così come le minacce ai suoi fragili equilibri, tra cui i cambiamenti climatici. Attraverso proiezioni e simulazioni è possibile percorrere un viaggio nella galassia, esplorando pianeti e stelle, costellazioni e la fascia dello zodiaco, soffermandosi su pianeti e stelle in un viaggio affascinante a tutte le età. L’esperienza si conclude al Centro Didattico Scientifico Osservatorio Astronomico. A Tradate la struttura si sviluppa su 1,6 ettari, viene proposto il Sentiero Natura e si erge la cupola principale dell’Osservatorio Astronomico, dotazioni e competenze che hanno favorito lo sviluppo di una progettualità didattica nell’ambito ambientale, astronomico e multidisciplinare.

Il viaggio alla scoperta del cielo e della terra si conclude al Parco Spina Verde con la Cava di Camerlata: un antro, risultato delle attività di estrazione dell’arenaria nel passato. Nelle stratificazioni rocciose è scritta la storia della terra e nelle tracce lasciate da cavatori e scalpellini si racconta il secolare lavoro dell’uomo. E poi la Roccia di Pianvalle, un vasto affioramento di arenaria che si presenta con diverse incisioni: la ruota raggiata, richiamo al disco solare, l’ascia e il cosiddetto omino a Φ, figura stilizzata di un individuo orante. Ai piedi della Roccia sono stati messi in luce i resti di un’area destinata ad attività artigianali.

******************

ABOUT INSUBRIPARKS

Gli Insubriparks sono 5 Parchi italiani e svizzeri che lavorano in rete per valorizzare e promuovere le bellezze naturali e culturali del territorio che li unisce.

Insubriparks

Il Parco Spina Verde con il Parco Campo dei Fiori, il Parco Pineta, il Parco delle Gole della Breggia e il Parco di Penz aspettano visitatori e turisti alla scoperta di nuovi itinerari e nuove forme di turismo sostenibile con tante attività alla scoperta di paesaggi, biodiversità, geologia, archeologia e molto altro!

Insubriparks è il frutto di un’operazione cofinanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia Svizzera.  Per saperne di più: www.insubriparksturismo.eu

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial