Kill Me If You Can, il primo dirottamento di un volo transatlantico

Kill me if you can

Kill Me If You Can, il primo dirottamento di un volo transatlantico

Kill Me If You Can è un documentario di Alex Infascelli tratto da “Il Marine. Storia di Raaele Minichiello” di Pier Luigi Vercesi.

Il film è prodotto da Fremantle Italia e The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Rai Cinema, montato e diretto da Alex Infascelli, scritto da Alex Infascelli e Vincenzo Scucimarra, prodotto da Lorenzo Mieli e Gabriele Immirzi, distribuito da Wanted Cinema.

Nel mese di Ottobre 2022 il documentario è stato presentato  alla XVII Festa del Cinema di Roma ed è candidato al Premio Cecilia Mangini per il miglior documentario David di Donatello 2023.

Sinossi

Il 31 ottobre del 1969 le trasmissioni televisive di tutta l’America vengono interrotte da un annuncio: un uomo armato fino ai denti ha preso il controllo di un jet della TWA in  partenza da Los Angeles e diretto a San Francisco con destinazione finale Roma.

Inizia così  il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione.

Mentre l’America è incollata davanti alla televisione a seguire con il fiato sospeso l’odissea del volo TWA 85, gli agenti dell’FBI scoprono l’identità del ragazzo. Si chiama Raffaele Minichiello, anni 19, emigrato negli USA    dall’Irpinia dopo il terremoto del 1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia.

Nel frattempo, anche l’Italia ha iniziato a seguire la gimcana tra i cieli del proprio connazionale. All’arrivo a Roma, Minichiello cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e arrestato…

Kill Me If You Can racconta l’incredibile vicenda di  Raffaele Minichiello, una vita punteggiata da terremoti, attentati, guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta, ma sempre all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di sopravvivere, nonostante un destino che sembra proprio accanirsi contro di lui.

Si dice che Minichiello sia stato il modello per il personaggio di Rambo.

Raffaele Minichiello nasce a Melito Irpino, in Italia, nel novembre del 1949. A causa delle condizioni disastrose che la guerra aveva prodotto, cresce in una povera casa di campagna fino all’età di 14 anni, quando la famiglia, dopo il terremoto del 1962, decide di trasferirsi negli Stati Uniti d’America, a Seattle.

Diventa taciturno perché parla solo il suo dialetto e nel 1963 inizia gli studi alla Foster High School, dove riesce a superare con grande facilità solo la materia di disegno meccanico grazie al lavoro svolto in precedenza nell’officina di Grottaminarda.

Il 3 maggio del 1967 lascia la scuola e si arruola negli United States Marine Corps come lance corporal, cioè soldato scelto, nella quinta divisione di stanza a Pendleton, in California.

Lì viene in particolar modo osservato dagli addestratori per il modo disinvolto in cui riesce a smontare e rimontare l’arma datagli in consegna.

Raffaele Minichiello viene imbarcato per il Vietnam a soli diciotto anni, con il permesso dei genitori, giungendo nel paese asiatico il 15 dicembre del 1967.

Dopo mesi di tormenti Minichiello torna in patria, ma ben presto si accorge del mancato pagamento di 200 dollari da parte dello Stato americano e della respinta richiesta di trasferimento in Italia. Comprende che dopo la guerra del Vietnam le sue battaglie non erano finite, così il suo atteggiamento nei confronti del paese cambia radicalmente.

Minichiello comincia a bere e una sera entra in uno spaccio militare, impossessandosi della differenza dovutagli in cibo e bevande, ma ubriaco si addormenta all’interno di esso. Il giorno seguente viene arrestato e trascorre 10 giorni in carcere. Successivamente viene reintegrato nella divisione. Il 29 ottobre del 1969, a causa del reato commesso, avrebbe dovuto essere processato dalla Corte Marziale; il giorno precedente Ralph Minichiello diserta.

Ralph decide di corrompere un collega perché lo sostituisca, compra un fucile e parte per Los Angeles. Subito dopo essere arrivato acquista un biglietto aereo per San Francisco.

Riesce a superare i controlli all’aeroporto grazie a un suo improvvisato flirt con alcune hostess, le quali gli permettono di entrare in loro compagnia da un’entrata secondaria.

Decide di dirottare un Boeing 707 della TWA da Los Angeles a San Francisco: è il primo caso di dirottamento aereo intercontinentale e sarà anche il più lungo poiché terminerà a Roma 19 ore più tardi.

Raffaele Minichiello si considerava tradito e defraudato da quello stesso stato che lo aveva mandato a combattere in Oriente.

Infascelli costruisce la figura del soldato che protesta contro le stesse istituzioni che lo hanno formato e agisce con le capacità acquisite durante il servizio militare, dimostrando di essere un dirottante improvvisato ma straordinariamente deciso.

Il regista utilizza materiali d’archivio, testimonianze di una hostess e di un membro degli Harpers Bizarre, gruppo all’epoca molto famoso che si trovava a bordo dell’aereo, e cronologia, in quanto l’aereo fece scalo a Denver poi a New York e cambiò i piloti per affrontare la traversata atlantica.

Si fermò ancora a Bangor, nel Maine, e a Dublino prima di atterrare a Roma.

Da Roma Minichiello ottiene un’automobile per dirigersi verso Napoli e scende in piena campagna, fuggendo a piedi.

Inizia così l’inseguimento, Ralph trova rifugio in una chiesa del Divino Amore, ma dopo essere stato riconosciuto dal prete viene arrestato (si arrende senza resistere). In questura, circondato da giornalisti e cine-operatori, dice in dialetto irpino: “N’aggio fatto niente” (Non ho fatto nulla). Venne processato per aver introdotto in Italia armi e munizioni da guerra.

La  sentenza di rinvio a giudizio arriva il 6 aprile del 1970, firmata da Renato Squillante. Ralph viene condannato a sette anni di reclusione (di cui soltanto uno e mezzo realmente scontati). La giustizia italiana tenne in considerazione le attenuanti generiche (in primis il mancato indennizzo dovuto al marine Minichiello durante la guerra del Vietnam). Minichiello sconta nel carcere romano di Regina Coeli diciotto mesi, quattro gli sono stati risparmiati per buona condotta. Gli Stati Uniti chiedono per anni l’estradizione, che non viene però mai concessa. Da tempo Minichiello è un uomo libero. I conti con la giustizia americana sono stati perdonati in seguito alla grazia concessa dallo Stato americano, quindi Ralph è un cittadino libero anche negli Stati Uniti.

Minichiello racconta la sua vita ad Alex Infascelli con distacco, mai arreso ad un destino con terremoti, guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta.

Il trailer: YT: https://youtu.be/kf5opeVx9Tg 

Link per download: https://echogroup.drive.fastcloud.it/invitations?share=8a999a8334cd7bf0a360

Scopri le sale che programmano il film al link

https://wantedcinema.eu/kill-me-if-you-can-dal-27-febbraio-all1-marzo-al-cinema/

Biglietti disponibili online: https://arlecchino.cinetecadimilano.18tickets.it/film/17269

KILL ME IF YOU CAN

Nelle sale il 27, 28 febbraio e 1 marzo 2023

Durata: 90 minuti

 

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