Al Bistrot del Gatto Rosso di Milano la mostra del pittore toscano Fabio Calvetti

Al Bistrot del Gatto Rosso

Al Bistrot del Gatto Rosso di Milano la mostra del pittore toscano Fabio Calvetti

Al Bistrot del Gatto Rosso

Fino a giovedì 27 aprile, Piazza Meda 5, Milano

Ancora un grande artista italiano contemporaneo proposto nel cuore di Milano da Mecenate.online, il progetto che ha l’obiettivo di promuovere l’arte italiana in tutto il mondo anche grazie ad esposizioni in contesti cittadini inusuali (bar, negiozi, boutiques…) e a cui partecipano già decine di artisti di casa nostra.

Fino a giovedì 27 aprile, allora, il Bistrot del Gatto Rosso di piazza Meda 5 a Milano ospita una personale del maestro fiorentino Fabio Calvetti.

Al Bistrot del Gatto Rosso

Attivo fin dagli anni 80, Calvetti avvia sin da giovane una sperimentazione su tecniche, materiali e superfici che dura quasi dieci anni: abbandona la pittura a olio su tela, elimina il colore e riparte dal disegno e dalla grafite, per reintrodurre poi oli e acrilici e mettere a punto una tecnica complessa più vicina alle sue esigenze. I temi sono sempre legati all’uomo, ma più indirizzati all’analisi interiore e alle difficoltà di comunicazione per il veloce modificarsi della società. Le nuove opere vengono subito apprezzate e inizia un periodo di partecipazioni a rassegne d’arte. Nel 1987 al SIAC di Firenze il critico Tommaso Paloscia lo inserisce in “Onda verde”, una selezione di giovani artisti italiani.

Al Bistrot del Gatto Rosso

Con gli anni Novanta iniziano le prime mostre personali, soprattutto all’estero, in Europa, negli Usa e in Giappone, sviluppando durature collaborazioni con la Shiraishi Gallery di Tokyo e la Schortgen Galerie di Lussemburgo. Partecipa alle fiere internazionali di Ginevra, Amsterdam, Strasburgo, Gand, Den Haag e Kortrijk. Dopo questa esperienza internazionale le sue opere cominciano a trovare spazio anche in Italia e arrivano le importanti personali di Certaldo (Palazzo Pretorio) e di Genova (Galleria Guidi) nel 1997, di Ercolano (Villa Campolieto) nel 1999 e di Napoli (Casina Pompeiana) nel 2000.

Il debutto a Milano è nel 2003 alla Galleria Artesanterasmo, presso la quale esporrà ancora nel 2006 e nel 2008. Continua intanto la partecipazione a fiere internazionali e l’organizzazione di importanti mostre personali anche all’estero, in particolare a Parigi alla fi ne del 2006 e a Sarasota, in Florida, nel 2006 e nel 2008. Successivamente e fino ad oggi, l’attività espositiva dell’artista si intensifica con personali di grande prestigio come al City Art Museum di Kwangju in Corea, al Shinjuku Park Tower di Tokyo, alla Medici Gallery di Sarasota in USA, alla Galerie Saint-Hubert di Lyon, al Museo Nazionale del Palazzo Venezia a Roma, alla Galerie Tournemine di Parigi, alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e tante altre ancora. Nel 2017 sue personali a Parigi nel Museo Utrillo-Valadon, a Sofia nella Season Gallery e a Seoul nel Seoul Art Center; infine nel 2018 la grande personale a Firenze in Palazzo Bastogi Avellino nel complesso Monumentale Ex Carcere Borbonico, a Volterra nel Palazzo dei Priori, a Pisa nella Chiesa di Santa Maria della Spina. In Giappone è stato inserito nell’importante progetto del World Artist Tour accanto a nomi del calibro di Tom Wesselmann, Alex Katz e George Segal.

Scrive di lui Maurizio Vanni: “Spesso si ha come l’impressione che qualcuno stia per arrivare, stia per partire o sia in attesa di qualcosa o qualcun’uno. Ogni scena si struttura in un’atmosfere lenta, scandita da immagini che trovano nel confronto tra luci e ombre la loro identità, che cercano nell’espressione di un volto la loro essenza e che lasciano la definizione spazio-temporale ad elementi enigmatici e imprevisti. Tutto sembra statico, ma allo stesso tempo tutto si muove all’interno di una dimensione realistica proposta come una specie di inganno visivo. La magia del ricordo si scontra con quella della cosciente illusione fino a far perdere a ogni lavoro la consistenza di ciò che pensavamo aver intuito”.

La mostra resterà aperta fino al 27 aprile, negli orari di apertura del Bistrot.

Nella foto, alcune opere di Fabio Calvetti all’interno del Gatto Rosso

 

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