CultAR

VIAGGIO INTERATTIVO A PADOVA. PRESTO I TURISTI DIMENTICHERANNO LE MAPPE TRADIZIONALI

E’ stato presentato a Padova, al San Gaetano Auditorium, CultAR – Culturally Enhanced Augmented Realities, un progetto di ricerca che implementa la realtà aumentata multisensoriale grazie a guanto, gilet e cuffie audio, che potremmo definire “mixed reality”, nella fruizione dei beni culturali e quindi aggiungendo ulteriori elementi di utilizzo per l’utente. Basterà indicare un palazzo per conoscerne la storia, sapere quando è possibile visitarlo e…anche trovare un buon posticino vicino dove fare una pausa. E’ questo l’obiettivo di CultAr, nato nel 2013, frutto di un progetto EU coordinato da Aalto (Finlandia) e nato dai rapporti di vari partner internazionali, con un ruolo importante di Università di Padova, Comune di Padova e l’azienda Ubiest Spa. Una presentazione internazionale che segue quelle di Seattle (USA) e Kobe (Giappone).

Sono intervenuti: Anna Spagnolli, professore associato Dip. Psicologia generale Università di Padova, Dieter Schmalstieg, massimo esponente europeo in Realtà Aumentata, direttore Istituto Computer Graphics and Vision University of Technology Graz (Austria), Antti Nurminen, ricercatore Institute for Information Technology Aalto University (Finlandia), Ann Morrison, professore associato Aalborg University (Danimarca), Alberto Corò, Capo settore Servizi Informatici e telematici Comune di Padova, Salvatore Andolina, ricercatore Institute for Information Technology University of Helsinki (Finlandia).

Cosa è CultAR? La definizione di realtà aumentata tratta da Wikipedia è  “La realtà aumentata (AR) è una visione dal vivo diretta o indiretta di un ambiente fisico, nel mondo reale i cui elementi sono aumentati ( o integrazioni) da input sensoriali generati dal computer, come video, grafica o GPS dati.” Questa definizione limita il raggio d’azione per l’utente finale, che viene invece allargato per mezzo della tecnologia CultAR, che implementa la realtà aumentata multisensoriale grazie a guanto, gilet e cuffie audio che potremmo definire “mixed reality” nella fruizione dei beni culturali, quindi aggiunge degli ulteriori elementi di fruizione dell’utente.

CultAR è un progetto di ricerca finanziato dal Settimo programma quadro FP7 dell’Unione Europea che, iniziato nel gennaio del 2013, vede coinvolti sette partners, ciascuno apportatore di proprie specifiche competenze:

Aalto University (Finlandia), per mobile 3D maps and mobile communications
University of Helsinki (Finlandia), per la personalizzazione dei sistemi
Graz University of Technology (Austria), per l’augmented reality
Aalborg University (Danimarca), per gli interfaccia tattili e audio
Università di Padova (Italia), per la sperimentazione
Comune di Padova (Italia), per i contenuti culturali
Ubiest S.p.a. (Italia), per servizi di localizzazione satellitare e la commercializzazione

Sviluppatosi nel corso di quasi tre anni di attività, il progetto si propone di realizzare il prototipo di una piattaforma mobile innovativa – personalizzata e sensibile al contesto urbano – in grado di realizzare un arricchimento delle percezioni sensoriali tale da consentire nuove esperienze culturali nell’utente. Il tutto attraverso l’utilizzo di realtà aumentata, mappe dinamiche 3D, sistemi audio e tattili.

Il Comune di Padova ha preso parte a questo progetto attraverso il Settore Servizi Informatici e Telematici che progetta e garantisce servizi di supporto per lo sviluppo di programmi necessari per tutti gli uffici del Comune. Uno specifico team, diretto dall’Ing. Alberto Corò, – già da tempo impegnato nel Progetto per la realizzazione dell’archivio digitale del patrimonio culturale del Comune di Padova denominato MABI (Musei, Archivi e Biblioteche) – ha lavorato per la realizzazione della banca dati necessaria a soddisfare i requisiti richiesti dai diversi prototipi del progetto CultAR. Così, all’interno del centro storico cittadino, sono state individuate tre aree specifiche d’intervento, raggiungibili a piedi tra loro, e che si sviluppano su un’area di circa 300 m. ciascuna. Le zone sono:

  • “Eremitani” con la Chiesa, i Musei e Cappella Scrovegni
  • “Piazze” con le tre piazze cittadine, Palazzo della Ragione, Caffè Pedrocchi, Palazzo Municipale e Bo’ (Università degli studio di Padova)
  • Prato della Valle e Basilica di Sant’Antonio.

Per ogni area sono stati selezionati adeguati punti di interesse culturali, artistici e museali (POI), geo-localizzati e strutturati con una serie di informazioni generali. Sono state poi definite le relazioni tra i diversi punti e arricchite con informazioni di dettaglio, sia testuali che con immagini, audio, video, ecc. per un totale di oltre mille elementi. Tutto questo è stato quindi arricchito dalla localizzazione dei servizi commerciali, come ristoranti, alberghi, negozi. Infine è stato effettuato, attraverso l’utilizzo di obiettivi particolari, il consistente rilievo fotografico dei fabbricati presenti nelle tre aree di intervento. Poi, attraverso la successiva elaborazione digitale, le singole immagini sono state messe assieme consentendo la ricostruzione della facciata di ciascun edificio. Questo ha consentito l’applicazione delle immagini risultanti, quale “rivestimento” dei solidi virtuali creati dagli specialisti di Computer Graphics delle Università di Graz e Aalborg.

Anche l’Università di Padova partecipa al progetto CultAR tramite lo Human-Technology Lab con il prof. Luciano Gamberini, la  prof.ssa Anna  Spagnolli, la dott.ssa Valeria  Orso ed altri colleghi del Dipartimento di Psicologia Generale. Il compito è quello di studiare come le nuove tecnologie possano mediare l’esperienza turistica e quindi utilizzare queste conoscenze  per  progettare e validare un innovativo  sistema di realtà aumentata (RA), facile e piacevole da usare, che permetta un accesso facilitato e divertente ai tesori artistici e culturali della città di Padova. Sono stati condotti  9 studi che hanno coinvolto ad oggi oltre 500 visitatori e circa 50 esperti e stakholder di settore; ha partecipato a 5 altri studi organizzati dai partner delle Accademie di Helsinki, Aalborg  e Graz. In questi studi sono stati identificati vantaggi e svantaggi offerti da diverse interfacce innovative per le RA tra  cui  occhiali 3D,  guanti  sensoriali e giubbotti vibrotattili, capaci di fornire informazioni tramite visioni aumentate 3D, audio spazializzato e brevi vibrazioni, ma anche di invogliare l’utente a proseguire la visita tramite piacevoli massaggi che si avviano quando si sosta ad ammirare un’opera d’arte. Nel dettaglio la ricerca condotta sul campo e in forma minore in laboratorio, ha interessato aspetti di design, usabilità, user experience e la naturalità del movimento e delle interazioni nello spazio ibrido creato dalla realtà aumentata. Attenzione particolare è stata posta sugli aspetti di privacy e riservatezza che hanno grande influenza sulla scelta delle persone di adottare o meno innovativi sistemi tecnologici come questi.

Lo sviluppo tecnologico del progetto è stato realizzato dalle Università di Helsinki, Graz e Aalto. Il dipartimento di Computer Science in CultAR di Helsinki è diretto dal prof. Giulio Jacucci. Coordinatore del progetto dal punto di vista tecnico è il dott. Antti Nurminen, dell’Helsinki Institute for Information Technology. Il prof. Dieter Schmalstieg  è direttore dell’Istituto Computer Graphics and Vision di Graz, ed è considerato uno dei massimi esperti di Realtà Aumentata a livello europeo.

Ubi Est Spa ha il compito di diffondere e valorizzare CultAR. L’azienda, che vanta riconoscimenti a livello internazionale, è stata coinvolta dall’Università di Padova di Psicologia per fornire inoltre le proprie professionalità in termini di mapping location intelligence ed ingegneria del software. UbiEst Spa è parte del gruppo Elda, precursore in Italia già negli anni ’80 nello sviluppo di software GIS (Geographic Information System). Fondata nel 2000 è l’Innovation Development Center di gruppo, ha una consolidata esperienza tecnologica in applicazioni Internet of Things  sistemi di mapping e piattaforme di location intelligence web-based e mobile. L’elevato livello delle sue competenze di sviluppo la configurano nel panorama europeo tra le aziende abilitatrici dei servizi più innovativi a supporto della “Smart city”e della “Smart Mobility”. Ubiest Spa è oggi leader nel mercato internazionale nel segmento dell’Internet of Things. E’  specializzata nell’integrazione tra tecnologie “mobile” e tecnologie dell’IoT per trasformare smartphone e tablet, hardware e sensori in strumenti di accesso a nuovi servizi.

Info: www.cultar.eu

Condividi