La solitudine e la fragilità dell’anziano: pratica clinica e narrazione si incontrano

ONDA

La solitudine e la fragilità dell’anziano: pratica clinica e narrazione si incontrano

La solitudine è ciò che sente chi è socialmente isolato, è quella condizione e quel sentimento nei quali l’individuo si isola per scelta propria – se di indole solitaria – per vicende personali e accidentali di vita o perché isolato o ostracizzato. Animale sociale per definizione, l’essere umano anche in condizione di solitudine è coinvolto sempre in un intimo dialogo con gli altri.

La solitudine degli anziani è una piaga evidenziata da un recente studio condotto dal terapeuta John Cacioppo presso l’Università di Chicago. Secondo lo studioso americano la solitudine accentua i già evidenti problemi legati alla normale decadenza senile, porta inesorabilmente ad una condizione emotiva e fisica più difficile da controllare ed intacca il corretto funzionamento del sistema immunitario.

La perdita di autosufficienza, le patologie senili e la mancanza di un sostegno affettivo costante rendono la persona anziana sempre più fragile e sola.

La Fondazione ONDA (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di genere), impegnata da tempo nel promuovere la cultura di un invecchiamento positivo e il più possibile attivo attraverso iniziative specifiche e campagne di sensibilizzazione,  ha promosso un Convegno per evidenziare questa grave condizione ed il parere di personalità attive nella medicina, nella psichiatria e nella geriatria, e personalità dedite alle necessità primarie sociali.

Francesca Merzagora, Presidente ONDA, afferma: <<Secondo i dati  ISTAT, nel 2065 in Italia la popolazione over 65 raggiungerà i 20 milioni, ovvero il 32,6% del totale. La solitudine è tipica di questa  fase della vita, per questo è importante preservare la rete familiare e di relazioni per evitare l’isolamento che porta, in alcuni paesi come il Giappone, a ritirarsi e morire in solitudine. ONDA è impegnata a promuovere la cultura di un invecchiamento positivo. Dal 2016 è attivo il progetto Bollini RosaArgento – il cui Presidente è Giorgio Fiorentini – che attribuisce un riconoscimento a tutte quelle strutture,  ad oggi 153 in tutta Italia, in possesso dei requisiti necessari per garantire non solo una gestione efficace e sicura dell’ospite, ma anche un’assistenza umana e personalizzata, in linea con i principi di un invecchiamento attivo>>.

<<I problemi sociali derivanti dalla solitudine dovrebbero essere inclusi tra gli obiettivi dello stato sociale insieme alla povertà, malattia e scolarità – afferma Luigi Bergamaschini, Professore Associato in Medicina Interna, Università degli Studi di Milano e Direttore della IV UOC di Riabilitazione Neuro-motoria, A.S.P. IMMeS e Pio Albergo Trivulzio – Tra le cause che portano ad uno stato di solitudine, o meglio di percezione di solitudine, ci sono : l’allungamento dell’età media che porta alla progressiva perdita dei coetanei, le caratteristiche delle nostre case che vedono la sempre maggiore perdita di spazi comuni riducendo la possibilità di relazioni e la tecnologia nella comunicazione che uccide i rapporti personali. I risultati degli studi longitudinali indicano che nell’anziano la solitudine è un fattore importante per lo sviluppo della fragilità clinica. E’ indispensabile un intervento culturale che porti alla rivalutazione sociale dell’anziano ma anche un ripensamento architettonico delle nostre case e delle residenze per anziani per favorire l’instaurarsi di rapporti interpersonali. Non ritengo che in questo ambito un significativo aiuto possa venire da nuovi farmaci>>.

Leo Nahon, già direttore S.C. Psichiatria3, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano,  concorda con il Professor Luigi Bergamaschini e illustra le opinioni e le opere degli studiosi che hanno trattato questo problema. Evidenzia la scrittura narrativa, uno strumento per esternare le emozioni e combattere la solitudine.

Paola Tincani, giornalista pubblicista e Direttrice di Hachette Fascicoli, illustra il Concorso Letterario “Dai Voce alla tua Storia”. Tra gli oltre 130 scritti pervenuti sono stati selezionati da una giuria 3 lavori, premiati con uno smartphone da Mauro Invernizzi, Country Director Doro. Il concorso, alla sua seconda edizione è promosso da ONDA con il patrocinio di Senior Italia-Federanziani e Sottovoce, il contributo incondizionato di Korian e Publitalia ’80.

I premiati sono: Cristina Petitti Di Roreto, medico Geriatra, RSA A.S.Far.M., Induno Olona che ha presentato una poesia, Rossella Cravero, caregiver, che ha composto una breve e commovente storia familiare, Gaetano Rigamonti, Volontario, RSA Fondazione Bellaria ONLUS, Appiano Gentile, che ha descritto una particolare esperienza vissuta con un’anziana dalla forte personalità, tuttavia defraudata per la sua condizione di subire il torto di un destino inglorioso.

ONDA, Via Cernaia 11, 20121 Milano –  tel. 02-29015286

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