Fai fatica ad ascoltare gli altri? Ecco come diventare un miglior ascoltatore
Sembra quasi un paradosso scrivere oggi dell’importanza e di come diventare un ascoltatore migliore.
Nell’era digitale, caratterizzata da una comunicazione veloce che non conosce limiti e confini geografici, l’essere umano è incapace di ascoltare attivamente il proprio interlocutore.
Eppure, sono ben noti i benefici e l’importanza di ascoltare l’altro, di partecipare attivamente alla comunicazione e di creare ponti che uniscono invece di costruire muri che separano e proteggono il proprio ego dall’aggressione di un differente punto di vista.
Vi sono, però situazioni in cui si è vittima di un disturbo dell’attenzione che rende difficoltosa la capacità di ascolto e di comunicazione tra le parti.
Il disturbo dell’attenzione è uno dei sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD utilizzando l’acronimo). Tra le altre manifestazioni di tale disturbo vi sono l’iperattività, che consiste nella necessità dell’individuo di muoversi in continuazione indipendentemente dal luogo e dalla circostanza, e l’impulsività che si manifesta con azioni affrettate prive della valutazione relativa alle conseguenze che potrebbero derivare.
A proposito delle cause di tale disturbo si può affermare che si tratta di una combinazione di fattori, sia genetici che ambientali.
Perché è importante saper ascoltare?
Saper ascoltare ed essere buoni ascoltatori è una preziosa qualità che tornerà utile nei più svariati ambiti della vita quotidiana.
Innanzitutto, è bene distinguere tra due verbi: sentire e ascoltare. La bellezza della lingua italiana è da ricercarsi nella sua ricchezza. Infatti, alcuni vocaboli potrebbero essere considerati sinonimi, in quanto rimandano alla stessa area. In realtà così non è. È questo il caso dei verbi precedentemente scritti. Nello specifico, il verbo sentire si riferisce alla mera azione fisica che consente di riconoscere un suono; mentre, il verbo ascoltare ha a che fare con il processo mentale. Ascoltare, quindi, non è soltanto un verbo ma è la parte essenziale del processo comunicativo.
La predisposizione all’ascolto sarà, quindi, una preziosa alleata per dare una svolta positiva alla propria carriera. Inoltre, il processo dell’ascolto consentirà di sviluppare l’empatia e di riuscire a guardare il mondo attraverso gli occhi dell’interlocutore.
Come diventare un buon ascoltatore?
Per poter diventare un buon ascoltatore, e beneficiare di tutti i vantaggi che ne deriveranno, è sufficiente conoscere alcune strategie ed utilizzare alcuni consigli pratici.
Come punto di partenza, è bene conoscere cosa si suole intendere con la locuzione ascolto attivo. In linea generale, si potrebbe affermare che l’ascolto attivo si verifica quando si ripete quel che è stato detto dall’interlocutore. Una sorta di parafrasi, proprio come accade per i testi letterari, ove si spiega utilizzando parole proprie il concetto espresso dall’altro. Ciò è utile in quanto consente di dar vita ad una comprensione reciproca e, di conseguenza, elimina e riduce al minimo la possibilità che nascano ambiguità linguistiche ed interpretative.
Di seguito qualche consiglio pratico:
- Usare l’ascolto attivo;
- Controllare il proprio ego, evitando che sovrasti la personalità con cui si sta comunicando;
- Il mindset gioca un ruolo fondamentale. È necessario ascoltare l’altro avendo cura di aprire la mente e di essere predisposti all’ascolto. L’eventuale presenza, seppur inconscia, di pregiudizi, preconcetti potrebbero distorcere la percezione delle parole e mettere a dura prova l’esito dello scambio comunicativo;
- Evitare di creare paragoni tra le proprie esperienze e quelle dell’interlocutore. Certamente, un intervento dettato dall’empatia aiuterebbe la comunicazione. Bisogna, però, prestare attenzione a non esagerare, lanciando all’altro il messaggio che si è superficiali e poco interessanti al racconto;
- Evitare di interrompere l’interlocutore mentre sta parlando o raccontando un avvenimento. Oltre ad essere segno di buona educazione, un atteggiamento di questo tipo potrebbe risultare aggressivo ed indisponente ed irritante;
- Utilizzare il linguaggio del corpo. Il contatto visivo è fondamentale quando si ascolta.
Nell’elenco delle qualità caratteriali e caratteristiche personali sono indicate, per citarne qualcuna:
- Sensibilità;
- Empatia;
- Disponibilità;
- Altruismo;
- Sintonia con il prossimo;
- Spirito di sacrificio.
Nel corso della vita, piuttosto frequentemente, ci si trova dinanzi alla necessità di ascoltare. È bene, quindi, distingue tra ascolto dato e ascolto ricevuto.
Affinché si possa parlare di equilibrio, è opportuno che la componente ascolto si muova in entrambe le direzioni.
Share this content: